Il fotografo dell'ombra, l'ultimo film di Roberto Andò
Venerdì alle 20.30 sarà proiettato al cinema King di Catania
Dettagli evento
Data di inizio 24.10.2025 - 20:30
Data di fine 24.10.2025 - 00:00
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Tipologia
Ferdinando Scianna
Ferdinando Scianna: il “Mangiatore di Vita” che interroga la fotografia
A ottant’anni, Ferdinando Scianna non è soltanto un testimone d’eccezione del Novecento: è un “mangiatore di vita”, lucidissimo, attraversato da un’infinità di vicende – persino “prove di morte” – che ne rivelano il temperamento fuori dal comune. La sua biografia, autentico affresco culturale, è intessuta di incontri con figure come Leonardo Sciascia, di amicizie profonde e di una continua, inesauribile riflessione sul senso del fotografare.
Lontano dall’idea di ridurre la fotografia a pura forma d’arte, Scianna ne rivendica la specificità, definendola una “sonda del reale”. In un’epoca in cui le immagini spesso celano più di quanto svelino e la realtà sembra scivolare tra le dita, il fotografo siciliano assegna al proprio mestiere un compito imprescindibile: cogliere il nucleo delle cose, superare la superficie, fare esperienza del mondo attraverso lo sguardo.
Il film che lo ha per protagonista promette un itinerario avvincente: a Bagheria, dove l’autore ritrova e ritrae nuovamente i volti amici della giovinezza; a Palermo, sulle tracce di Sciascia nella sua casa; e a Milano, dove ripercorre il filo della propria esistenza, raccontando l’avventura e il destino che si nascondono dietro l’atto di fotografare.
Il caos siciliano e l’eredità di Scianna: lo sguardo del regista
Il regista del documentario confessa di aver percepito la Sicilia dell’infanzia come un territorio indecifrabile, un “caos” di luci e ombre, refrattario a ogni misura e capace di smarrire. È stato grazie alle parole degli scrittori isolani – in primis Leonardo Sciascia – che ha cominciato a leggere quelle contraddizioni. Parallelamente, l’incontro con le opere dei grandi fotografi siciliani, con Scianna in prima linea, ha segnato una svolta.
Il film nasce come omaggio a quell’influenza: il riconoscimento di un autore in cui convivono, in raro equilibrio, “la mente, l’occhio e il cuore”. Non è frequente, sottolinea il regista, imbattersi in un fotografo capace di esprimere con tale intensità le tensioni profonde del medium, e che sappia anche raccontarsi per iscritto, in dialogo costante con la grande letteratura.
Cresciuto in una cultura in cui il fotografo era visto come “uno che ammazza i vivi e resuscita i morti”, Scianna appartiene a pieno titolo ai “fotografi raccontatori”. La sua opera si dispiega come un vasto romanzo visivo da cui affiorano luoghi, volti e voci del mondo, celebrando insieme dignità e contraddizione umana. Un romanzo costruito con la luce, le cui radici, però, affondano nell’ombra.