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Degrado

L'ex Regina Margherita: ferita aperta e promessa tradita

L'ex ospedale, tra degrado, vandalismi e contenziosi: la Cittadella della Cultura resta un progetto sospeso

Redazione Messina

19 Novembre 2025, 07:00

A quasi trent’anni dalla sua dismissione, l’ex ospedale Regina Margherita è una ferita aperta nel cuore della città. Un’area, quella di viale della Libertà, abbandonata a se stessa, inghiottita dal degrado e da una burocrazia che negli anni ha prodotto più annunci che risultati. E mentre i fari della politica sembrano essersi nuovamente spenti, cresce la sensazione che la città abbia smesso di credere davvero nel suo possibile rilancio.
A settembre scorso il dirigente regionale del dipartimento dei Beni culturali, Giuseppe Alongi, aveva annunciato l’avvio della gara d’appalto per il recupero del padiglione 10, destinato a ospitare la futura sede della Biblioteca regionale. Un investimento da 12,9 milioni di euro definito, non senza ottimismo, il primo passo concreto verso la trasformazione dell’intero complesso. Tuttavia, da Palermo è calato nuovamente il silenzio. Eppure, almeno sulla carta, il destino dell’ex ospedale, chiuso nel 1998, è tracciato: una legge regionale del 2015 prevede la nascita della Cittadella della Cultura, una struttura destinata anche a supportare il rilancio del vicino Museo Accascina. Un progetto ambizioso che immagina il recupero dei padiglioni fatiscenti e la creazione di spazi espositivi, sale museali e uffici. La realtà, però, racconta tutt’altro.

Vetri infranti, incursioni notturne e continue azioni vandaliche, muri imbrattati: l’ex Regina Margherita resta simbolo di abbandono. A complicare ulteriormente il quadro è il contenzioso aperto da Cittadinanzattiva, che contesta la legittimità del comodato d’uso di 99 anni con cui l’Asp ha affidato la struttura alla Sovrintendenza. Secondo i legali dell’associazione, l’ex ospedale rientrerebbe tra i beni indisponibili dello Stato a destinazione sanitaria e non potrebbe essere riconvertito tramite una semplice legge regionale. Una contestazione destinata, se confermata, a trasformarsi in un duro braccio di ferro istituzionale, rallentando ancora un percorso già segnato da ritardi e incertezze. La Regione continua a ribadire la volontà di andare avanti, ma senza atti concreti, le promesse non bastano. Intanto la città osserva, attende e si interroga su come un patrimonio immobiliare di tale valore possa restare ostaggio dell'incuria. Un destino sospeso che molti definiscono ormai una vergogna, destinata a protrarsi se non arriveranno presto risposte chiare e scelte definitive. Perché senza interventi reali, l’ex Regina Margherita resterà soltanto l’ennesima occasione mancata.

Fortunato Marino