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A18 come la Salerno-Reggio: la rassegnazione dei catanesi tra cantieri fermi e pedaggi

Redazione La Sicilia

13 Novembre 2025, 16:13

A18 lavori in corso

Lavori in corso A/18

La verità è che ormai ci stiamo abituando. Non protestiamo più perché tanto “funziona così”, la reazione dei siciliani e, nello specifico, dei catanesi è reagire con questo atteggiamento quando le cose non funzionano. Ed è triste, triste perché la gente è disillusa. Ma questo scempio, che sta avvenendo da svariate settimane, trasformando l’A18 nella Salerno-Reggio degli anni ’90, è uno spaccato perfetto per rappresentare l’umore dei miei concittadini rispetto a disservizi continui in svariati ambiti della cosa pubblica. E come dargli torto? D’altronde il silenzio delle istituzioni, comunali, metropolitane e regionali per avere un’arteria come questa bloccata per più di un mese, soprattutto nella parte in cui svolge un’estensione naturale della tangenziale di Catania, è desolante.

Cantieri spesso deserti, nessun operaio già nel pomeriggio o nei weekend e quando invece sono presenti, non sono più di una manciata. E non importa se questo crea disagi infiniti ai numerosi pendolari che devono raggiungere il posto di lavoro ogni giorno. D’altronde il lavoro notturno e festivo costa, non è mica un’autostrada a pedaggio. Ah no, un momento, lo è! Il bip sul nostro Telepass, d’altronde, ce lo ricorda ogni giorno.

Non c’è altro modo immagino. Ma aspetta, lavoro intensivo e notturno a parte, non si potrebbe utilizzare temporaneamente la corsia di emergenza come seconda corsia, così come fatto durante i lavori in tangenziale? No, sarebbe un vulnus per la sicurezza. Se non fosse che tutt’oggi è occupata dai cartelli dello stesso cantiere, quindi praticamente inutile. E allora mi domando, non sarà mai che al privato non gliene importa, tout court, un CAS dei disagi, tanto il pedaggio e, tanto più, la concessione, sono garantiti?

Rimango con questo dubbio, insieme alla mia rassegnazione, insieme a quella dei miei conterranei.