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Dissalatore, la salamoia prodotta sarà espulsa a 800 metri dalla riva

Sono in corso da alcuni giorni i lavori per la posa in opera della condotta di allontanamento che sono realizzati dalla società Palumbarus Srl con l’ausilio di 3 imbarcazioni

25 Ottobre 2025, 07:00

Dissalatore, la salamoia prodotta sarà espulsa a 800 metri dalla riva

Sono in corso da alcuni giorni, nello specchio acqueo di fronte a Porto Empedocle, le attività per la posa in opera della condotta di allontanamento della salamoia prodotta dal dissalatore, uno dei tre impianti programmati in Sicilia dal commissario nazionale per l'emergenza idrica, ritenuti fondamentali per superare la crisi che da oltre un anno tocca il territorio regionale e la Sicilia sud occidentale in particolare. I lavori sono realizzati dalla società Palumbarus Srl con l’ausilio di tre imbarcazioni. Fino al 30 gennaio 2026, forniranno attività di supporto.

Il progetto del dissalatore, lo ricordiamo, è stato preceduto da tutta una serie di conferenze di servizi, indette dal commissario straordinario, per l’acquisizione dei pareri, atti di assenso, da parte delle diverse amministrazioni interessate, per l’autorizzazione alla realizzazione e la messa in esercizio delle opere di scarico in battigia della salamoia proveniente dall’impianto.

Come si ricorderà, non sono mancate le polemiche, con la posizione nettamente contraria delle associazioni ambientaliste e di un locale comitato, che hanno più volte inutilmente chiesto il blocco del progetto o ulteriori approfondimenti scientifici. Il commissario nazionale per l'emergenza, dotato di poteri in deroga alle normative, è andato per la sua strada, promuovendo in ogni caso le conferenze di servizi tecniche.

L'intervento cominciato pochi giorni fa rientra nelle cosiddette “Opere complementari a corredo dell'impianto su moduli mobili”, suddivise in due fasi. Nell'ultima riunione del 6 giugno si è convenuto di procedere all’approvazione del progetto nella sua totalità, costituito da una “Fase 1”, scarico della salamoia a mare posto a 198 metri dal punto inziale dell’asse della condotta di allontanamento, e da una “Fase 2”, quella appena cominciata, che prevede lo scarico della salamoia a mare posto a circa 800 metri dal punto iniziale dell’asse della condotta di allontanamento. Il tutto era naturalmente condizionato dall’ottenimento delle autorizzazioni ambientali, ovvero la immersione in mare di materiale derivante da attività di escavo e attività di posa in mare di cavi e condotte. Ed in precedenza era stato autorizzato l'immediato utilizzo delle aree demaniali.

Ma è bene ricordare come si è arrivati all'attuale intervento, ovvero alla realizzazione di una condotta di 800 metri dalla battigia: il progetto trasmesso dal soggetto attuatore Siciliacque nel gennaio 2025, prevedeva di utilizzare l’opera esistente di scarico dei reflui della Centrale Enel “Vigata” di Porto Empedocle, rappresentata dalla vasca con sfioro in battigia. Enel Green Power, nel rendere disponibile una parte dell’area, ha prescritto di prevedere l’installazione di una condotta di scarico separata ed autonoma, precisando che il punto di scarico non doveva interferire ed o avere punti di collegamento con gli attuali pozzetti e/o vasche di centrale. Sempre nell'ambito della conferenza di servizio, l'Asp ha espresso parere favorevole con prescrizioni, tra le quali quella di prevedere lo sversamento della salamoia oltre il limite delle acque di balneazione, ovvero 200 metri dalla battigia. Il progetto venne approvato con decreto del 20 marzo 2025, a condizione di realizzare una condotta sottomarina per lo scarico della salamoia proveniente dagli impianti mobili di dissalazione ad una distanza idonea dalla costa, dotata di sistemi di dispersione al fine di minimizzare qualunque impatto visivo ed ambientale. Il 30 maggio Siciliacque ha presentato una nuova soluzione progettuale relativa alla nuova condotta sottomarina per lo scarico della salamoia e il 5 giugno ha trasmesso il progetto esecutivo, revisionato sulla base delle osservazioni degli enti partecipanti alla prima riunione interlocutoria. La decisione finale è arrivata il 6 giugno, con l'approvazione del progetto revisionato e con la disposizione delle due fasi.