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Strade agrigentine vergogna nazionale, il caso finisce in Parlamento

La deputata Ida Carmina (M5S) annuncia un'interrogazione: "Il Governo intervenga sull’intera rete viaria con urgenza"

Dario Broccio

25 Ottobre 2025, 06:45

Strade agrigentine vergogna nazionale, il caso finisce in Parlamento

La rete stradale dell’Agrigentino finisce nuovamente sotto accusa. La deputata del Movimento 5 Stelle, Ida Carmina, denuncia il degrado delle infrastrutture viarie e annuncia il deposito di un’interrogazione parlamentare urgente al Ministro delle Infrastrutture. Nel mirino, in particolare, la SS115, definita “asse strategico per la Sicilia sud-occidentale”, e la situazione di Porto Empedocle.

È inaccettabile – dichiara la deputata del Movimento 5 Stelle, Ida Carmina – che nel 2025 la provincia di Agrigento sia ancora ostaggio di strade dissestate, viadotti chiusi, cantieri infiniti e collegamenti impraticabili. La situazione della SS115, asse strategico per la Sicilia sud-occidentale, è ormai fuori controllo: i cittadini non possono più spostarsi con dignità, gli operatori economici sono allo stremo, il turismo viene soffocato e la sicurezza è quotidianamente messa a rischio.”

A Porto Empedocle, la chiusura del viadotto Re, dopo anni di attese per la riapertura del viadotto Maddalusa, ha di fatto congestionato la circolazione, spingendo mezzi pesanti e automobili all’interno del centro abitato, con ingorghi e rischi continui. Le alternative, sottolinea la parlamentare, sono praticamente inesistenti: percorsi secondari pericolosi, strade consortili prive di manutenzione e varianti urbane bloccate da oltre un decennio.

“È dagli anni Ottanta che attendiamo il completamento della circonvallazione di Porto Empedocle”, ricorda Carmina, rimarcando che “i lavori sospesi più volte nel corso di questi anni furono ripresi finalmente nel 2018, durante la mia consiliatura da sindaco di Porto Empedocle, per essere ultimati nel 2019. Oggi sono inspiegabilmente fermi, mentre il secondo tratto aspetta ancora di essere finanziato con un ponte sospeso emblema delle infinite attese di questo territorio agrigentino dimenticato.”

Il quadro, prosegue la deputata, è destinato a peggiorare con l’avvio del cantiere per la galleria Belvedere di Sciacca, che prevede demolizione e ricostruzione dell’intera struttura e due anni di lavori, con conseguente chiusura totale della SS115.

“Oggi siamo al paradosso – continua Carmina –: per spostarsi tra Agrigento e Sciacca, tra Trapani e Licata, bisogna fare i conti con deviazioni assurde, buche, ponti chiusi e lavori infiniti.” E incalza: “Ma chi governa questo territorio? Chi si assume la responsabilità di tutto questo disastro?”

Nel testo dell’interrogazione, Carmina punta il dito contro “la totale assenza di programmazione e coordinamento” da parte del Governo nazionale e della Regione Siciliana, “entrambi dello stesso colore politico”, ritenuti incapaci di assicurare un piano organico dei collegamenti “degno di un Paese civile”.

“È una vergogna nazionale – afferma – che un territorio che ospita la Valle dei Templi, la Scala dei Turchi, tutta la costa dell’agrigentino, con milioni di visitatori all’anno venga trattato come un’area marginale e dimenticata dalle istituzioni. Le strade agrigentine sono diventate trappole mortali, simbolo dell’abbandono e dell’incapacità di chi governa. Qui non si tratta più di disagi, ma di violazione del diritto alla mobilità, del diritto al lavoro e della dignità delle persone.”

La conclusione è un appello perentorio: “Basta annunci e cantieri infiniti – conclude Carmina –. È ora di commissariare un’intera rete viaria che non funziona, che umilia ogni giorno i cittadini e che mette in ginocchio l’economia della provincia. Servono anche ristori per chi più soffre questa situazione. Agrigento non può più aspettare. Chi governa deve assumersi la responsabilità di restituire al territorio strade sicure, dignitose e moderne. Ogni ulteriore ritardo sarà una macchia indelebile sulla coscienza politica di chi oggi governa il Paese e la Regione”.