Riaperture
La città riconquista il lungomare: dall'ex Fiera nasce il grande parco di Messina
Un grande spazio verde sul waterfront con sport, installazioni d'arte e percorso della memoria, ma resta il nodo di manutenzione e vigilanza
Riapre come parco
Una conquista quasi insperata. «Una sfida per la città», così esordisce Francesco Rizzo, presidente dell'autorità portuale. Lo si incontra per una perlustrazione di quella che è orma l'ex Fiera di Messina, e tra poco sarò un grande parco. E un segno molto forte: la città riconquista una fetta di waterfront. Quando si va per perlustrare in sopralluogo l'area, si stenta quasi a crederlo. Rizzo fa da Cicerone tra le aree verdi – tutte calpestabili – e quelle attrezzate.
«A fine mese completeranno la pavimentazione, poi partiranno i collaudi che dovrebbero terminare entro la primavera», spiega. In primavera, dunque, la città potrà allungare il passo fino in fondo: dalla passeggiata a mare fino alla fine di quella che per tanti anni ha ospitato la Fiera campionaria e ora diventerà il nuovo parco della città. L'elenco delle novità è lungo: campo da basket, area attrezzata per lo sport, area per bambini, una per i cani, perfino l'accesso al mare. E la vista: mare, Stretto e città tutto in un sol colpo d'occhio. Passeggiare qui permette uno sguardo quasi grandangolare sul porto di Messina e tutto il centro città. Mentre un grande telone bianco copre i due grandi edifici centrali (quelli che erano stati pensati come ponte di una nave, quindi collegati tra loro), dove si produrranno gli artisti: «Stiamo cercando di coinvolgere nomi importanti. Vogliamo usare quell'area bianca dei teloni per fare delle installazioni artistico-letterarie, dipinte sui teloni», spiega il presidente dell'Autorità portuale. Gli interventi artistici, di vario genere, in cantiere sono già parecchi. Si attende anche di capire se dal Museo Accascina potranno essere donati dei pezzi dei resti della città prima del terremoto. Nelle cantine del Museo ce ne sono moltissimi: «Vorremo fare un percorso della memoria. La città si riappropria così di un pezzo della sua identità», continua Rizzo. Ma – c'è sempre un ma –, in molti si chiedono in questi giorni: «quanto durerà?». Una perplessità che al netto di un eccesso di scetticismo, si impone soprattutto riguardo alla questione ancora non risolta: chi pagherà la manutenzione?
Una volta c'erano solo mattone e cemento, adesso grandi aree sono completamente tappezzate di verde. Un bellissimo colpo d'occhio ma allo stesso tempo costoso: a chi spettano i costi? «La discussione è aperta – risponde Basile - e la stiamo portando avanti con la massima attenzione. Parliamo di un parco di 2 mila metri quadrati di verde che, una volta realizzato, dovrà essere gestito e mantenuto dal Comune: per questo ci siamo già seduti al tavolo e stiamo valutando in modo concreto come procedere. Abbiamo ben chiaro cosa fare e quali passaggi mettere in campo». «È al vaglio», conferma il presidente dell'Autorità portuale.
Tutto si definirà nei prossimi mesi: «C'è anche la questione della vigilanza. Potrebbe essere che questi costi siano condivisi o che li affronteremo soltanto noi. Di certo molto dipenderà dalla volontà dell'amministrazione». La vigilanza è uno dei temi clou: resterà aperta 24h. «A Palermo il Foro italico non mi pare chiuda», sottolinea Rizzo. E continua: «Bisognerà, però, anche capire con che maturità risponderà la città».
Intanto in primavera lo sguardo a mare della città sarà molto più estesi in centro città: «Di certo parliamo della restituzione di uno spazio di identità per Messina ma anche per tutta l'area dello Stretto - insiste Rizzo - se Federico II installò in quella zona la Fiera del San Sepolcro è perché aveva una visione che resiste nel corso dei secoli».