Società
Ragusa, quando la cura diventa comunità
Celebrati i 32 anni di vita dell'Aiad, l'associazione diabetici
La festa dell'Aiad
Ieri si è tenuta la festa degli auguri dell’Aiad OdV, un’occasione di incontro e condivisione che ha richiamato numerose iscritte e numerosi iscritti.
Un appuntamento semplice, autentico e denso di significato, specchio di una realtà profondamente radicata nel territorio che, da oltre trentadue anni, si prende cura non solo delle persone con diabete, ma anche delle loro famiglie.
In un contesto in cui la sanità pubblica fatica sempre più a garantire risposte tempestive ed efficaci, il diabete – pur essendo una patologia cronica con un forte impatto sulla qualità della vita – continua a non essere pienamente compreso.
Per questa ragione l’associazione è quotidianamente impegnata a superare resistenze e ostacoli per poter continuare ad assicurare assistenza a chi si rivolge al suo ambulatorio.
Un presidio che non è soltanto luogo di cura, ma anche di accoglienza, ascolto e conforto, dove l’empatia costituisce un elemento imprescindibile.
Tutto ciò è reso possibile dai medici diabetologi che, da oltre tre decenni, mettono a disposizione competenza e umanità, e dall’impegno costante delle volontarie e dei volontari che sostengono l’Associazione in molteplici forme.
«Forse le istituzioni dovrebbero entrare in questa realtà e toccare con mano quanto sia fondamentale dare risposte concrete ai bisogni di salute di queste persone, soprattutto oggi che il sistema sanitario pubblico non riesce più a garantire tempi adeguati», sottolinea la presidente dell’Aiad, Gianna Miceli.
La gioia della giornata era tangibile nei sorrisi delle aderenti e degli aderenti, che hanno vissuto un momento di autentica condivisione e di forte senso di appartenenza a quella che è, a tutti gli effetti, una grande famiglia: l’Aiad.