Vittoria sotto choc: il sequestro del giovane figlio di un commerciante scuote la città
Una serata di terrore nel cuore agricolo della Sicilia, ora la speranza è tutta nel ritorno a casa del ragazzo
A Vittoria, cuore pulsante del mercato ortofrutticolo del Sud Italia, la tranquillità è stata spezzata da una scena che farà parlare per mesi: un diciassettenne è stato rapito in pieno centro, davanti a numerosi testimoni, da due uomini armati e incappucciati. Era circa le 21:30 del 25 settembre quando la tensione ha preso il sopravvento in via Marangio, zona abitualmente frequentata da giovani e nota anche per essere un punto sensibile sotto il profilo della sicurezza.
Il rapimento che ha paralizzato la città
Il ragazzo, figlio di un noto commerciante locale, è stato costretto a salire su una Fiat Panda nera dopo che i rapitori avevano sottratto il suo cellulare e detto agli astanti, con una calma agghiacciante: "Non vi preoccupate, vogliamo solo lui". La loro precisione nel chiamarlo per cognome ha subito fatto capire che si trattava di un obiettivo mirato, un messaggio inquietante per tutta la comunità di Vittoria. Subito dopo, due Panda, una nera e una bianca di scorta, sono fuggite verso Pedalino, scatenando una caccia all’uomo che ha mobilitato polizia e investigatori.
La risposta della comunità e delle istituzioni
Il sindaco Francesco Aiello, visibilmente preoccupato, ha convocato una riunione straordinaria della giunta comunale chiedendo un aumento delle forze dell’ordine sul territorio. Il primo cittadino ha evocato il passato difficile della città, citando sequestri storici come quello del notaio Garrasi e persino ricordando il dramma di trent’anni fa con il piccolo Alfredino Fuschi. Anche monsignor Giuseppe La Placa, vescovo di Ragusa, ha lanciato un appello urgente ai rapitori affinché liberino il giovane, esprimendo sgomento e solidarietà.
Il lieto fine a 24 ore dal sequestro
La notizia che tutti attendevano è arrivata con sollievo: il ragazzo si è presentato spontaneamente al commissariato di polizia. Sta bene, non presenta segni di maltrattamenti, anche se appare visibilmente scosso. La famiglia è stata subito informata e la comunità può finalmente tirare un sospiro di sollievo, pur restando vigile sulle evoluzioni dell’indagine.
Il contesto e le ipotesi investigative
Il sequestro pone sotto i riflettori una città che da tempo convive con le ombre della criminalità organizzata, soprattutto in un luogo strategico come il mercato ortofrutticolo, il più grande del Mezzogiorno. Gli investigatori non escludono alcuna pista, dal regolamento di conti a tentativi di estorsione mirata. L’analisi dettagliata dei video di sorveglianza e le testimonianze degli amici hanno rappresentato elementi chiave per risolvere la situazione.