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Omicidio stradale

Travolta e uccisa sulle strisce: slitta la sentenza per i due "pirati" della strada

La studentessa Chiara Adorno stava tornando a casa con il fidanzato quando è stata investita. Era la sera del 7 novembre 2023.

Laura Distefano

01 Ottobre 2025, 11:45

01 Ottobre 2025, 11:44

adorno

Non è stata scritta ancora la parola “giustizia” per Chiara Adorno, la giovane universitaria di Solarino che è stata travolta e uccisa mentre attraversava le strisce pedonali alla Circonvallazione di Catania. Ieri era prevista la sentenza per i due imputati, Carmelo Ingarao e Salvatore Di Mauro, che la sera del 7 novembre 2023 hanno investito la studentessa. Ma tutto è slittato. Il gup Stefano Montoneri ha stralciato la posizione di Ingarao: il difensore Pierluigi Papalia ha depositato una richiesta di patteggiamento. Il processo per lui proseguirà domani davanti al gup Marina Rizza. Invece è stato rinviato al 25 novembre il rito abbreviato che coinvolge Salvatore Di Mauro, difeso da Domenico Maravigna. Per entrambi l’accusa è di omicidio stradale.

L’accusa è rappresentata in aula dal sostituto procuratore Fabio Platania e dal procuratore aggiunto Fabio Scavone. I genitori e la sorella della vittima - assistiti dal professore Giovanni Grasso e dagli avvocati Sandro Del Popolo e Francesca Ronsisvalle - partecipano al processo come parte offesa (anche se già risarciti in un procedimento amministrativo parallelo). Ieri i difensori hanno depositato una memoria al gup.

Quella maledetta notte in cui ha perso la vita Chiara, davanti agli occhi del fidanzato, è fotografata nelle carte giudiziarie. Carmelo Ingarao e Salvatore Di Mauro. Da come è descritto nel capo d’imputazione, il 7 novembre 2023, Ingarao alla guida di un Honda SH, stava viaggiando sul viale Andrea Doria in direzione Misterbianco a una velocità di circa 70 km/h quando avrebbe colpito Chiara Adorno e il suo fidanzato mentre stavano attraversando la Circonvallazione sulle strisce pedonali in prossimità dell’area di servizio Eni. Mentre Chiara è rotolata sull’asfalto dopo l’urto, il ragazzo è solo caduto a terra. Salvatore Di Mauro, che viaggiava su una Smart a circa 80 km/h, avrebbe invece colpito in pieno la 18enne travolgendola e trascinandola per diversi metri. Secondo quanto accertato dalle indagini il ventisettenne sarebbe stato distratto dall’uso di WhatsApp sul telefonino.