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Le prospettive del turismo

La Sicilia d'inverno piace soprattutto agli stranieri

Le prenotazioni di fine anno incoraggiano, ma senza eventi e servizi mirati il rischio è quello di restare indietro rispetto alle altre destinazioni

Massimo Leotta

04 Ottobre 2025, 00:00

03 Ottobre 2025, 00:18

La Sicilia d'inverno piace soprattutto agli stranieri

I turisti stranieri continuano ad apprezzare la Sicilia

Il bilancio dell’anno turistico 2025 racconta una stagione caratterizzata da oscillazioni significative, con contrasti tra cali improvvisi e segnali di ripresa. Se da un lato l’estate ha registrato un brusco rallentamento dei flussi italiani, dall’altro l’autunno e l’inverno sembrano aprire scenari promettenti, in grado di restituire fiducia agli operatori del settore.

A trainare la fase finale dell’anno è soprattutto il mercato estero. Le prenotazioni di ottobre hanno già confermato una crescita sostenuta, e lo stesso andamento si prevede per novembre e dicembre. I viaggiatori stranieri continuano a mostrare interesse per la destinazione, attratti dal patrimonio storico, dall’offerta culturale e dalla possibilità di scoprire la Sicilia lontano dalle folle estive. Questo fenomeno, che segna una differenza netta rispetto alla flessione del turismo domestico, rappresenta una risorsa preziosa e un’occasione da coltivare.

Secondo Giuseppe Rosano, presidente di Noi Albergatori Siracusa, la sfida decisiva per i prossimi anni è la destagionalizzazione. Per troppo tempo il turismo è stato vissuto come un fenomeno circoscritto ai mesi estivi, con picchi che generano ricchezza ma che non sono sufficienti a garantire stabilità economica.

La vera prospettiva di crescita passa invece dalla capacità di rendere attrattivi i mesi autunnali e invernali, trasformando i periodi tradizionalmente deboli in momenti di opportunità. Senza una programmazione culturale articolata, senza eventi capaci di catalizzare l’interesse e senza un’offerta di servizi costruita sulle esigenze dei viaggiatori, il rischio è di rimanere ancorati a un modello di turismo stagionale che non regge di fronte alla crescente concorrenza.

Per invertire la tendenza, sarà necessario pensare a un calendario di eventi stabile e riconoscibile, che possa diventare appuntamento fisso per visitatori italiani e stranieri. Allo stesso tempo, occorre arricchire l’esperienza di viaggio con percorsi enogastronomici, itinerari alternativi legati al territorio e pacchetti personalizzati capaci di stimolare soggiorni più lunghi. La collaborazione tra istituzioni, associazioni di categoria e operatori privati diventa fondamentale per rafforzare l’immagine della destinazione e per non lasciare scoperto un periodo dell’anno che altrove viene già valorizzato con successo.

Nonostante le criticità e le incognite legate al contesto internazionale – dal caro vita che incide sulle famiglie italiane fino alle tensioni geopolitiche che potrebbero condizionare i mercati esteri – le prospettive restano complessivamente positive. Se il trend di crescita degli arrivi stranieri continuerà e se verranno avviate azioni concrete per sostenere la destagionalizzazione, il 2025 potrà chiudersi con un bilancio fruttuoso e aprire la strada a una nuova visione del turismo, meno dipendente dalla stagionalità e più equilibrata durante l’anno.

Il futuro, dunque, non è scritto solo nei numeri ma nella capacità di programmare. L’inverno, troppo a lungo percepito come una stagione spenta, può trasformarsi in un volano per l’economia locale. Per farlo serve coraggio, progettualità e un’offerta che sappia parlare a pubblici diversi. Solo così la destinazione potrà consolidare la sua competitività e affermarsi come meta attrattiva in ogni periodo dell’anno.