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Il racconto

"Nessuno mi ridarà mio figlio, l'assassino tra qualche anno sarà libero": il grido di dolore della madre di Paolo Taormina

A Palermo una madre sotto choc: il figlio ucciso mentre difendeva i clienti del suo locale, fermato un 28enne e la città si mobilita per chiedere giustizia.

Luigi Ansaloni

13 Ottobre 2025, 06:20

Omicidio a Palermo, la madre della vittima

Fabiola Galioto alla manifestazione dopo l'omicidio di suo figlio Paolo Taormina

"Mio figlio è morto da eroe, per difendere i ragazzi che stavano nel locale. L'ho visto morire, ho sentito il suo cuore smettere di battere. Quando l'ho visto cadere a terra ho urlato, ho provato a soccorrerlo, ma non c'era più niente da fare. Come potrò vivere senza di lui? Dov'è lo Stato?".

Ha ancora gli abiti sporchi del sangue di suo figlio, Fabiola Galioto, la madre di Fabio Taormina, ucciso nella notte tra sabato e domenica di fronte al suo locale, "U Scrusciu", in vicolo Lettighieri, a Palermo, una piccola parallela di via Bara all'Olivella. Una delle zone più frequentate dai giovani il sabato sera.

Per il delitto è stato fermato Gaetano Maranzano, 28 anni: ha confesso l'omicidio, ora è in carcere in attesa di essere interrogato dal gip.

"L'ho visto entrare, freddo, aveva una piccola pistola - racconta la donna -. Gli ha sparato senza pietà. Mio figlio era un ragazzo d’oro, era stato in America, poi era tornato e avevamo questo locale da otto mesi, voleva far divertire gli altri ed essere felice. Aveva una ragazza e tanti sogni. Era un tipo tranquillo, tornava a casa e giocava alla Playstation". La donna racconta gli istanti drammatici dell'omicidio: "Paolo è morto per difendere la gente del suo locale, aveva visto una rissa e ha detto di stare tranquilla, che ci pensava lui. Pensava sempre al bene degli altri".

E sul presunto assassino: "Devono buttare via la chiave, ma non c'è giustizia. A me nessuno ridarà il mio Paolo, lui invece vivrà e uscirà tra qualche anno con un permesso premio. Come si fa a sparare così, in testa? Quanta violenza ci vuole per fare una cosa così?".  La donna in serata ha avuto la forza di partecipare alla fiaccolata organizzata dalla città per dire basta. Ancora in lacrime, sotto choc, con la stessa copertina e gli stessi abiti, è stata abbracciata e applaudita per il suo coraggio anche dal sindaco Roberto Lagalla.