Caltagirone
Omicidio Simona Floridia: la Corte dice no agli scavi
Accelerazione al processo: il 10 dicembre la requisitoria. Simona Floridia, 17enne di Caltagirone, il 16 settembre 1992, uscita per una passeggiata con le amiche, non tornò mai più a casa

Una netta accelerazione, con la requisitoria del pubblico ministero fissata prima della fine dell’anno, è stata impressa ieri al processo di secondo grado, in corso di svolgimento davanti alla III sezione della Corte d’assise d’appello di Catania - presidente Elisabetta Messina - a carico di Andrea Bellia, per la scomparsa di Simona Floridia, la 17enne di Caltagirone che, il 16 settembre 1992, uscita per una passeggiata con le amiche, non tornò mai più a casa.
Bellia, che oggi ha 50 anni, fu condannato in primo grado, dai giudici della I sezione della Corte d’assise etnea, il 12 aprile 2023, a 21 anni di reclusione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, all’interdizione dalla potestà genitoriale per la durata della pena e a pagare una provvisionale ai familiari, per omicidio aggravato dai futili motivi, ma ha sempre professato la propria totale estraneità ai fatti.
Ieri mattina, i giudici d’appello hanno rigettato le richieste istruttorie, avanzate dalla difesa (avv. Pilar Castiglia), di eseguire scavi nel burrone di Monte San Giorgio e di effettuare l’esperimento giudiziale recandosi, con un veicolo a due ruote, sulla sommità dello stesso Monte San Giorgio (in cui sarebbe avvenuta la sparizione della ragazza) per vedere se la strada era percorribile come raccontato dal teste-chiave dell’accusa. Alle richieste si erano opposti sia l’avvocato generale Angelo Busacca, sia la parte civile, rappresentata dall’avv. Giuseppe Fiorito. Sentito, invece, come richiesto dalla difesa, il perito per un chiarimento di una frase della sua relazione.
Adesso, come detto, non rendendosi necessari altri “passaggi” come stabilito dalla Corte, si giunge alla fase decisiva del processo. Si passa, infatti, alla discussione con un preciso calendario per gli interventi delle parti: il 10 dicembre toccherà all’accusa, rappresentata dall’avvocato generale Angelo Busacca; il 14 gennaio 2026 al legale di parte civile, avvocato Fiorito (che assiste la madre e il fratello della povera Simona), mentre il 9 febbraio sarà la volta dell’avvocato Castiglia, che difende l’imputato.