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Nelle mense scolastiche catanesi entrano prodotti bio e a chilometro zero

Un portale online tra le novità nelle scuole comunali della città

21 Ottobre 2025, 23:35

Nelle mense scolastiche catanesi entrano prodotti bio e a chilometro zero

L’utilizzo di prodotti “bio” e a chilometro zero inseriti nel menù, oltre ad un portale online con cui le famiglie possono gestire i pagamenti e controllare i crediti dei pasti senza recarsi fisicamente in Assessorato Pubblica Istruzione: ecco le credenziali del “nuovo corso” della refezione nelle scuole comunali d’infanzia, primarie e secondarie di primo grado.

Sarà però una partenza del servizio “a scaglioni”, come ha confermato l’assessore Andrea Guzzardi in VII commissione consiliare, presieduta da Melania Miraglia (Forza Italia): «Questo lunedì si è iniziato in 4-5 istituzioni scolastiche sulle 30 totali divise in 130 plessi, altre partiranno il 27 ottobre e le ultime addirittura il 3 novembre. L’anno scorso si era iniziato il 24 ottobre». Come detto, tra le novità dell’anno scolastico 2025/26 c’è il portale online dedicato al servizio: dalla homepage del nuovo sito del Comune basta cliccare «Servizi», digitare «Refezione scolastica» e accedere con SPID. Inoltre «per la prima volta - ha precisato l’assessore - il Comune ha inserito nei menù prodotti biologici e a km zero e avuto così accesso a fondi ministeriali per l’agricoltura bio, un traguardo per cui mi ero battuto in prima persona», inserito difatti nel nuovo Regolamento approvato a settembre 2024 dal Consiglio.

Parlando di tariffe, si mantengono quelle variate già l’anno scorso con il nuovo appalto (Inthegra Srl, fino alla fine di questo anno scolastico):

  • 0,90 € per ISEE fino a 3.000 €
  • 2,00 € con ISEE da 3.000 a 10.000 €
  • 3,10 € (ISEE da 10.000 a 15.000 €)
  • 4,00 € (ISEE da 15.000 a 30.000 €)
  • 4,28 € per ISEE superiore a 30.000 €, tariffa applicata anche ai non residenti

«Per i meno abbienti - ha precisato - e su segnalazione della scuola il pasto è gratuito. Nei periodi di massima affluenza scolastica, da novembre a marzo, si arriva a circa 1.500-1.600 pasti al giorno. Solo tre scuole non aderiscono alla mensa comunale, “Cavour” e “De Amicis/Maiorana” che hanno pasti forniti dall’esterno, mentre la “Parini” ha una mensa interna».

Una precisa domanda era stata posta in commissione dalla consigliera Alessia Trovato (Trantino sindaco): «Perché le scuole non partono prima con la mensa, e tutte insieme?». «La data di avvio - aveva risposto l’assessore - dipende dall’organizzazione interna della scuola e dalle richieste ricevute, spesso viene fatto coincidere con la partenza del tempo pieno. È lo stesso motivo per cui alcune scuole, a oggi sono poche, si rifiutano di fare il tempo prolungato fino alle 16: servono i numeri. Il problema non è la scuola, ma più un tema socio-culturale diffuso in Sicilia che vede le famiglie non scegliere il tempo pieno. In città, però, il tema si sta affrontando con politiche precise».