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L'inchiesta a milano

Mafia, si pente lo "Scarface" catanese William Cerbo. «A Milano un patto tra Cosa Nostra, 'ndragheta e Camorra»

Ha confermato in più verbali delle ultime settimane l’esistenza di un’alleanza tra Cosa Nostra, ’ndrangheta e camorra, attiva tra Milano e Varese, con legami anche con Matteo Messina Denaro

Laura Distefano

24 Ottobre 2025, 11:58

15:45

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Lo Scarface catanese si pente: William Cerbo è diventato collaboratore di giustizia. La notizia, al Tribunale di Catania, trapelava da tempo, ma la revoca ai suoi legali (ormai ex) è arrivata solo ieri sera. Non è mai stato un boss operativo a livello militare del clan Mazzei di Catania, come alcune testate stanno affermando. Ma un "colletto bianco" inserito stabilmente all'interno della cosca mafiosa e con contatti diretti con Nuccio Mazzei, il vertice di sangue del clan e figlio del capomafia Santo.

William Cerbo è stato condannato per associazione mafiosa nel processo scaturito nell'operazione denominata "proprio Scarface" che scattò nel 2014. Ed è stato proprio durante il dibattimento che si è trasferito a Milano, dove i suoi guai giudiziari sono continuati. In pieno Covid è stato coinvolto in una serie di truffe e poi è arrivata l'ordinanza - prima rigettata dal gip di Milano e poi ribaltata da Riesame e Cassazione - per l'inchiesta della Dda di Milano sul consorzio delle mafie chiamato "Hydria". 

La discovery sulla collaborazione è arrivata proprio durante l'udienza preliminare che si è svolta stamattina. Ai pm lombardi è stato anticipato avrebbe confermato l’esistenza di un’alleanza tra Cosa Nostra, ’ndrangheta e camorra, attiva tra Milano e Varese per fare “affari”, con legami anche col mandamento di Castelvetrano (Trapani), quello di Matteo Messina Denaro

Sono 146 gli imputati che si sono presentati davanti al gup Emanuele Mancini. Il procuratore Marcello Viola e i pm Alessandra Cerreti e Rosario Ferracane hanno depositato atti di nuove indagini integrative, tra cui i verbali del nuovo pentito Cerbo che avrebbe anche fatto dichiarazioni con riscontri con intercettazioni.

Dalla ricostruzione investigativa Cosa Nostra, ’ndrangheta e Camorra avrebbero stretto un patto mafioso per la gestione degli affari criminali tra le province di Milano e Varese e per intercettare anche i finanziamenti del bonus 110. L’indagine ruota attorno a un accordo criminale che esponenti di diverse famiglie di Cosa Nostra – tra Palermo, Castelvetrano, Catania, Gela e Canicattì – avrebbero sottoscritto con le ’ndrine e i camorristi insediati anche a Roma.Tra gli imputati figura Paolo Aurelio Errante Parrino, parente di Messina Denaro, morto nel settembre 2023 e arrestato a gennaio dopo oltre 30 anni di latitanza.

L’inchiesta è stata battezzata Hydra, come il serpente mitologico con tre teste che rinascevano se tagliate. I carabinieri hanno scoperto che la gestione mafiosa in Lombardia sarebbe stata “governata” da chi, dopo condanne per mafia, sarebbe riuscito a riorganizzarsi mettendo in piedi un sistema federale delle mafie: ogni clan autonomo, ma con una cabina di regia (stile commissione provinciale di Cosa Nostra) per renderli coesi e più forti. Molti imputati hanno già precedenti penali. Ai pm Viola e Cerreti, nei mesi scorsi, è stata anche rafforzata la scorta per minacce legate a queste indagini.

https://www.lasicilia.it/news/cronaca/3003224/il-pentito-catanese-scarface-fa-il-nome-di-fabrizio-corona-era-in-rapporti-con-la-mafia.html