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Barrafranca

A giudizio il figlio del boss Raffale Bevilacqua: avrebbe fatto coltivare i terreni confiscati al padre

Il Comune si costituisce parte civile per una vicenda di qualche anno fa, da cui è scaturito un procedimento a carico di Mattia Orazio Bevilacqua

Redazione Enna

26 Ottobre 2025, 06:00

A giudizio il figlio del boss Raffale Bevilacqua: avrebbe fatto coltivare i terreni confiscati al padre

La villa confiscata al boss Raffaele Bevilacqua

Avrebbe fatto coltivare grano nei terreni di contrada Mandrazzi a Barrafranca, confiscati a suo padre il boss Raffaele Bevilacqua dallo Stato in via definitiva nel 2008. Con questa contestazione, il quarantunenne incensurato Mattia Orazio Bevilacqua va adesso a giudizio al tribunale monocratico di Enna. Per l’accusa formulata dalla procura di Enna, l’indagato, avrebbe incaricato una persona di seminare il terreno che aveva fatto  parte del patrimonio di Raffaele Bevilacqua (morto a 73 anni nel maggio 2023) assieme ad altri beni, tra cui una villa e uno studio legale, poi confiscati in via definitiva  e a un’altra di effettuare la trebbiatura.
Per il quarantunenne, difeso dall’avvocata Filippina Bellomo del foro di Enna, inizialmente era stato emesso un decreto penale, successivamente impugnato, e il processo si  aprirà il prossimo 18 dicembre, avanti al giudice   monocratico del tribunale di Enna Cristina Russo.
A firmare il decreto di giudizio immediato, con l’accusa di invasione arbitraria di terreno confiscato dallo Stato e oggi di proprietà del comune di Barrafranca, il gip del Tribunale di Enna Ornella Zelia Futura Maimone. In aula ci sarà come parte civile il Comune di Barrafranca che si è già costituito con delibera già approvata dalla giunta comunale per «tutelare gli interessi e l’immagine del Comune e dei suoi cittadini e per il risarcimento di tutti i danni, patrimoniali e non, subiti in conseguenza di tale reato»