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Il caso

Oda, i lavoratori senza stipendio da mesi ricevono cibo e beni di prima necessità. Il video

A tre settimane dalla scelta di affittare al consorzio Sisifo le attività sanitarie, i dipendenti che attendono sette mesi di retribuzioni arretrate ricorrono agli aiuti materiali dell'associazione "Catania più attiva". La denuncia di "Controcorrente" che annuncia un incontro con Asp il 6 novembre

Leandro Perrotta

31 Ottobre 2025, 14:57

15:27

Oda,  i lavoratori senza stipendio da mesi ricevono cibo e beni di prima necessità a. Il video

La decisione di affittare il ramo sanitario della Fondazione Opera diocesana di assistenza (Oda) al consorzio di cooperative sociali Sisifo - che gestirà le convenzioni con Asp dal valore di oltre 16 milioni di euro l'anno - è stata presa lo scorso 10 ottobre dal Consiglio di amministrazione dell'ente legato alla Curia catanese. Nell'attesa della definizione della - complessa - procedura di cambio gestione, a distanza di tre settimane i lavoratori tornano a protestare. Questa volta non lo fanno con una manifestazione in strada, ma mostrando le proprie difficoltà sui social: in un video pubblicato su Facebook viene mostrato il momento in cui ricevono in donazione dall'associazione "Catania più attiva" aiuti alimentari di vario tipo.

La vicenda è stata commentata con una nota dall’avvocato Francesco Sanfilippo, presidente del dipartimento Disabilità e politiche sociali del movimento politico “Controcorrente”, che assiste molti dei lavoratori. «Nel video vedrete l’associazione del terzo settore “Catania Più Attiva” distribuire viveri del Banco Alimentare ad alcuni lavoratori dell’Oda, che da oltre sette mesi non percepiscono lo stipendio, ma che ogni giorno continuano a garantire servizi essenziali a persone con disabilità, molti dei quali minori. Tutto questo accade nell’indifferenza generale e nel silenzio imbarazzante di chi dovrebbe vigilare.

Una situazione che urla l’assenza delle istituzioni e l’abdicazione dei loro compiti, in cui persino la Camera di Commercio di Catania, dopo aver certificato la totale mancata pubblicazione dei bilanci Oda, ha preferito non rispondere più ai solleciti».

Per Sanfilippo «è l’ennesima prova di come, nella nostra martoriata Terra, le Leggi sembrano flessibili e discrezionali a seconda di chi ne è destinatario. Perché se al posto dell’Oda ci fosse stata una piccola impresa o un piccolo ente convenzionato, le sanzioni sarebbero fioccate e le convenzioni immediatamente revocate. Ma si tratta dell’Oda — e allora tutto è concesso, tanto che si continua ad agire come se una convenzione pubblica fosse un diritto acquisito e non sindacabile. Certamente, qualunque futuro avrà l’ODA o chi per essa, il passato resterà incancellabile, sul piano morale e giudiziario, perché proprio il passato sarà posto all’attenzione dell’Autorità Giudiziaria. Nel frattempo, insieme all’On. Ismaele La Vardera, presidente di Controcorrente, e all’On. Lidia Adorno, del Movimento 5 Stelle, attendiamo l’incontro fissato per il 6 novembre 2025, alle ore 12,30, nella sede dell’ASP di Catania, con il direttore generale, dott. Giuseppe Laganga Senzio».