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l'intervento

Il figlio dell'architetto Leone che riprogettò Le Ciminiere: «Approfittiamone per un progetto di vera rigenerazione urbana»

Giovanni Leone interviene per invitare la città di Catania a «vigilare sull'impegno di ristrutturare» il complesso fieristico. «Non si ripeta quanto avvenuto con la raffineria sull’estremità opposta»

Redazione La Sicilia

12 Novembre 2025, 18:27

18:36

Il figlio dell'architetto Leone che riprogettò Le Ciminiere: «Approfittiamone per un progetto di vera rigenerazione urbana»

Giacomo Leone, l'architetto che riprogettò Le Ciminiere

«La città si raccolga intorno al sindaco della città metropolitana Enrico Trantino, vigilando a che onori l’impegno di ristrutturare il complesso de Le Ciminiere nel rispetto dei principi del progetto originario, come ha dimostrato di voler fare formando un tavolo tecnico». Giovanni Leone, figlio dell'architetto Giacomo Leone, autore del progetto di trasformazione delle vecchie industrie di zolfo nell'attuale impianto fieristico de Le Ciminiere, interviene a seguito dell'incendio che ha distrutto il grande teatro detto "cutuliscio". 

«Scrivo in  pena da Venezia dove mi trovo e rivivo il dolore per l’incendio de la Fenice - afferma Leone, pure lui architetto - Ci vorrà uguale determinazione a rifare il ‘cutuliscio’ com’era e dov’era. Non è momento delle polemiche, troppo grande il dolore. Di cause e responsabilità è giusto se ne occupino le autorità competenti. Serve invece un sussulto di orgoglio dell’intera città che non può permettersi di perdere una struttura così importante proprio nel momento in cui si cercava di rilanciarla».

Leone in particolare spera che non si ripeta «quanto avvenuto con la raffineria di proprietà comunale sull’estremità opposta di piazzale Asia, che prese fuoco dieci anni fa, di cui è rimasto solo un rudere a memoria e testimonianza. Approfittiamo - continua - per riconfigurare l’intera area con un progetto di vera rigenerazione urbana, una funzione a cui è inadeguata la costruenda nuova cittadella della giustizia. Rigenerazione urbana non è mera ristrutturazione edilizia ma innesco di un processo virtuoso di rinnovamento fisico e sociale di cui deve farsi carico ed essere protagonista l’intera comunità, ne va della dignità di Catania, l’ennesimo fallimento sarebbe fatale per la credibilità di noi tutti. La resa non è un’opzione, diamoci da fare».