Tribunale di Palermo
«Sono fiducioso nella giustizia»: scatta l'ora X, Totò Cuffaro potrebbe fare solo dichiarazioni spontanee
Indagato per corruzione, turbata libertà degli incanti e associazione a delinquere, l'ex governatore ha risposto seccamente ai giornalisti schierati davanti al palazzo di giustizia
«Sono fiducioso nella giustizia». Così, seccamente, l’ex governatore siciliano Totò Cuffaro ha risposto ai giornalisti prima di entrare nel palazzo di giustizia di Palermo per rendere l’interrogatorio preventivo al gip. L’ex presidente è indagato per corruzione, turbata libertà degli incanti e associazione a delinquere nell’ambito di una indagine su un comitato d’affari criminale che avrebbe pilotato appalti e concorsi pubblici.
Secondo quanto si apprende, Cuffaro si avvarrà della facoltà di non rispondere e chiederà di fare soltanto dichiarazioni spontanee.
Nel corso di perquisizioni domiciliari eseguite il giorno in cui al politico è stato notificato l’invito a comparire, i carabinieri hanno trovato 80mila euro in contanti.
Oltre all’ex governatore, sono indagati l’ex ministro Saverio Romano, sentito ieri, e altre 16 persone tra politici, manager di aziende sanitarie, funzionari regionali e imprenditori. Per tutti la Procura ha chiesto gli arresti domiciliari. Il giudice deciderà nei giorni successivi agli interrogatori.
Oggi verranno sentiti anche l’ex autista e uomo di fiducia di Cuffaro, Vito Raso, il deputato regionale della Dc Carmelo Pace e il «faccendiere» Antonio Abbonato.