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L'inchiesta

Cuffaro, i complimenti al Ros per le «indagini minuziose»: il concorso? «Ho fatto una minchiata». E sul colonnello dice: «Voleva fare il direttore della Gesap»

«Bravi, nessun condizionamento politico», ha detto l'ex governatore ai carabinieri. Nell'annotazione di servizio ogni passaggio dello sfogo del leader Dc

Laura Distefano, Laura Mendola

14 Novembre 2025, 13:36

16:23

Cuffaro fa i complimenti al Ros per le «indagini».  «Il colonnello? Voleva fare il Direttore della Gesap»

«Bravi, indagini minuziose», ma soprattutto «scevre da condizionamenti politici». Salvatore Cuffaro si è complimentato con i carabinieri del Ros di Palermo per le «modalità» con cui erano state condotte le indagini. Facendo notare le differenze, soprattutto sul mancato inquinamento da pseudo pressioni politiche, dall'inchiesta che nel 2015 lo ha portato dritto dritto al carcere di Rebibbia. Oggi invece il rischio è di finire agli arresti domiciliari. Anche se prima di entrare nell'aula del gip di Palermo ai giornalisti ha detto che ha «fiducia nella giustizia». L'interrogatorio è durato pochissimo: l'ex governatore ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere e ha fatto al gip solo dichiarazioni spontanee. Inoltre ha disconosciuto il contenuto nell'annotazione di servizio del Ros, come riportato in una nota dei difensori di Cuffaro, gli avvocati Giovanni Di Benedetto e Marcello Montalbano. 

L'annotazione di servizio - datata 6 novembre 2025 - è stata messa a disposizione delle parti nel fascicolo dell'inchiesta sul sistema di appalti e nomine pilotate. Due pagine. Con un elenco puntato. I carabinieri del Ros «per dovere d'ufficio» hanno voluto mettere nero su bianco lo sfogo che hanno raccolto dal Cuffaro dopo avere terminato le perquisizioni. Quelle dove hanno recuperato gli 80mila euro poi sequestrati. 

L'ex governatore, all'arrivo degli investigatori, ha cominciato a parlare a ruota libera. Ha detto ai militari di aver già letto parte degli atti dell'inchiesta. Cuffaro avrebbe condiviso con i tre carabinieri alcune riflessioni che sono state suddivise per argomento. Sulla gara-ponte dell'Asp di Siracusa, il leader Dc ha riferito di «aver tentato di aiutare Mauro Marchese nel vincere la gara» in quanto in passato l'imprenditore della Dussmann avrebbe avuto problemi con l'ex Dg dell'Asp Ficarra che «non lo faceva lavorare». E per aiutare Marchese aveva quindi chiesto una mano ad Alessandro Caltagirone, che è un «uomo di Forza Italia».

Una «leggerezza», l'ha definita Cuffaro parlando con i carabinieri. Ma per l'ex presidente della Regione la «svolta» nella procedura di gara era avvenuta solo grazie «all'intervento di Saverio Romano (indagato)» e a spinte da «Roma». Facendo intendere - annotano i Ros - la posizione politica del deputato nazionale di Noi Moderati. Cuffaro avrebbe anche raccontato di avere chiesto a Marchese di aumentare il monte ore di due dipendenti della Dussmann perché erano in grosse difficoltà economiche. Affinché lo stipendio arrivasse almeno a 800 euro al mese

Sulla vicenda del concorso degli Oss, l'ex governatore ammette di aver fatto «una minchiata», il suo intento era solo di favorire «una ragazza (di cui non rivelava l'identità)». Sul manager Roberto Colletti? Totò Cuffaro dice che è un amico di vecchia data e aggiunge altri particolari fuori dal contesto investigativo e dalle  accuse, che riteniamo inutile riportare. 

E poi si è aperto il capitolo della «talpa»: del carabiniere Stefano Palminteri, che è chiamato il "colonnello" nelle intercettazioni. In realtà è tenente colonnello. Cuffaro ha raccontato che ha incontrato il militare grazie al suo difensore, un amico che i due avevano in comune. Il carabiniere gli aveva detto, ma per l'ex governatore «stava millantando», della «presenza di indagini  sul suo conto e anche sull'onorevole Carmelo Pace (indagato)» e li metteva in guardia «l'uno dall'altro». Palminteri, inoltre, avrebbe chiesto a Cuffaro di «aiutarlo ad ottenere l'incarico di Direttore Generale della Gesap (la società che gestisce l'aeroporto di Palermo)». Palmiteri, sabato scorso, ha respinto ogni addebito contestato durante l'interrogatorio reso ai pm. 

I pubblici ministeri di Palermo hanno messo a disposizione delle parti l'annotazione di servizio già il 7 novembre. E sull'utilizzabilità hanno allegato una sentenza che farebbe giurisprudenza. Ma per i legali di Cuffaro è inutilizzabile in questa fase investigativa.