l'indagine
Corruzione , chiesto il rinvio a giudizio per l’assessora Amata e l’imprenditrice Cannariato
L'udienza preliminare è stata fissata per il 13 gennaio. Secondo l’accusa, Amata avrebbe ottenuto l’assunzione del nipote e il pagamento delle spese di alloggio in cambio di finanziamenti
La Procura della Repubblica di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio dell’assessora regionale al Turismo, Elvira Amata (Fratelli d’Italia), e dell’imprenditrice Marcella Cannariato, titolare della società A&C Broker. Come anticipato dal quotidiano Live Sicilia, Il giudice per l’udienza preliminare Walter Turturici ha fissato la prima udienza per il 13 gennaio 2026, accogliendo la richiesta avanzata dai pm Felice De Benedittis e Andrea Fusco, titolari dell’inchiesta.
Secondo l’accusa, Amata avrebbe ottenuto da Cannariato l’assunzione del nipote Tommaso Paolucci presso la A&C Broker, oltre al pagamento delle spese di alloggio in un B&B di Palermo per un totale di 4.590,90 euro + IVA. In cambio, l’assessora avrebbe firmato il decreto n. 2598 del 25 ottobre 2023, con cui veniva finanziata con 30mila euro la manifestazione “Donna, Economia e Potere”, promossa dalla Fondazione Marisa Bellisario, di cui Cannariato era rappresentante regionale.
Un filone dell’indagine aveva coinvolto anche il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, ma la posizione di Amata e Cannariato è rimasta centrale nel procedimento.
Durante l’interrogatorio, l’assessora ha ribadito la propria estraneità alle accuse, spiegando di avere chiesto l’assunzione del nipote solo per sostenerlo in un momento di difficoltà familiare. Ha inoltre chiarito di avere regolarmente pagato le mensilità di un contratto di locazione stipulato con Cannariato, respingendo l’ipotesi di un patto corruttivo. “L’evento della Fondazione Bellisario fu finanziato perché ritenuto meritevole”, ha sottolineato Amata, rimarcando l’autorevolezza nazionale dell’organizzazione.
Gli avvocati Giuseppe Gerbino e Sebastiano Campanella, difensori di Amata, e i legali Vincenzo Lo Re e Giada Traina, che assistono Cannariato, hanno espresso fiducia nel poter dimostrare l’assenza di qualsiasi accordo illecito. L’udienza preliminare del 13 gennaio sarà il primo banco di prova per la tenuta dell’impianto accusatorio e per la linea difensiva delle imputate.