×

Attivismo civico

Contesse si organizza: da riunioni carbonare a un laboratorio di futuro per contrastare gli espropri

Da shock a un laboratorio di futuro: residenti, studenti e attivisti di Contesse elaborano un piano per contrastare gli impatti dei cantieri ferroviari a Messina Sud

Manuela Modica

22 Novembre 2025, 09:15

Attivismo a Contesse

Una riunione carbonara dopo l’altra si è arrivati a un vero e proprio “laboratorio di futuro”.

Succede a Contesse, il quartiere di Messina Sud che lo scorso luglio si è risvegliato con una doccia fredda: «Abbiamo letto su un sito locale (Letteraemme.it, ndr) che le nostre case saranno espropriate. Ho comprato casa nel 2019).
Non sapevamo nulla di questo esproprio. Ho costruito col mio compagno una vita qui, siamo sotto shock», racconta Manuela Majorana.

Questa zona, un grande quartiere popolare nell’area a Sud di Messina, una zona che ha avuto un’espansione edilizia selvaggia negli ultimi 30 anni, sarà oggetto di esproprio non per i cantieri del Ponte sullo Stretto, che dovrebbe essere realizzato in una zona a Nord, a Torre Faro per l’esattezza, ovvero a più di 20 km di distanza. Contesse, però, è inserita nelle opere propedeutiche ferroviarie di collegamento. Un progetto a parte, di Rfi, che ha una vita propria, e che potrebbe portare all’esproprio delle case anche a prescindere dalle sorti del Ponte sullo Stretto.

Dopo la prima doccia fredda, però, gli abitanti di Contesse si sono organizzati. Le prime riunioni avvenivano in un androne di una delle 11 palazzine sotto esproprio. Adesso invece, sono dei veri e propri incontri organizzati con tanto di comunicati stampa per darne notizia. «C’è stato un vero e proprio risveglio civico, adesso siamo molto più comunità», spiega Majorana.

Il prossimo incontro, previsto per il 4 dicembre, sarà a Villaggio Unrra, una delle zone più degradate della città.

Il percorso che abbiamo avviato - spiega Ivan Tornesi, attivista civico - servirà a formare una forte alleanza tra espropriandi e residenti del territorio della zona sud di Messina, la cui vivibilità risulta già oggi compromessa dall'aumento del traffico dei Tir in transito verso i cantieri connessi alle opere del raddoppio ferroviario e del Porto di Tremestieri. I cittadini vogliono reagire a decenni di scelte politiche scarsamente rappresentative delle esigenze e dei bisogni reali di chi vive e lavora qui. Il loro punto di vista costituirà un piano di sviluppo, un documento politico che verrà consegnato agli attori istituzionali locali, come risultato del percorso avviato con gli studenti del Laboratorio di Pianificazione del Territorio e del Paesaggio del corso di laurea in Architettura, Università degli Studi di Catania, tenuto dalla professoressa Laura Saija, già coordinatrice dell'esperienza della scuola estiva Coped sul caso Ex Sanderson.