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La risposta

A Catania la Tari più alta d'Italia, ma il Comune si difende: «Discariche piene e "zozzoni" da fuori città: non è solo colpa nostra»

Palazzo degli Elefanti sottolinea anche l'esistenza di un dato positivo: il raggiungimento del 37 per cento di raccolta differenziata, un risultato impensabile solo pochi anni fa

Redazione Catania

25 Novembre 2025, 06:35

Raccolta differenziata fatta male a Catania

«In relazione alla classifica che colloca ancora una volta Catania al vertice nazionale per costo della Tari con una media familiare pari a 602 euro annui, a fronte di una spesa media nazionale di 340 euro, l’amministrazione comunale ritiene doveroso chiarire come tale risultato sia l’esito di una pluralità di fattori e dinamiche strutturali che investono l’intero ciclo dei rifiuti». Lo dice il Comune di Catania a proposito della classifica di Cittadinanzattiva che mette di nuovo il capoluogo etneo al primo posto per quanto i cittadini devono sborsare per la spazzatura.

«Il dato negativo, anzitutto, - dice Palazzo degli Elefanti - risente in maniera significativa del fenomeno dei conferimenti illeciti provenienti dai comuni limitrofi, i cui rifiuti finiscono per gravare sul capoluogo incrementando sensibilmente la quota di indifferenziato raccolto. Un dato che si evidenzia in uno dei fattori principali su cui poggia il sistema tariffario, cioè la produzione pro capite dei rifiuti che nel capoluogo etneo è anormalmente alta. Se in Italia ogni cittadino produce circa 500 kg di rifiuti annui, a Catania questo dato nel 2024 si è attestato a oltre 610 kg: in sostanza più del 20% in più, che significano maggiori costi di raccolta e smaltimento a carico dei contribuenti».

Continua il municipio: «A ciò si aggiunge l’intensa attività di bonifica delle discariche abusive, interventi indispensabili per restituire decoro e sicurezza al territorio che tuttavia comportano un inevitabile aumento dei quantitativi di rifiuto non separato, con conseguente aggravio dei costi di smaltimento che, per legge, devono essere integralmente coperti dalla tariffa. Ulteriori criticità derivano dalla saturazione degli impianti di conferimento regionali e dalla necessità di trasferire i rifiuti fuori dai confini nazionali, soluzione onerosa che incide pesantemente sul bilancio complessivo del servizio».

Qualche dato positivo, però, va registrato. «Nonostante ciò, il percorso intrapreso negli ultimi anni testimonia un’inversione di tendenza concreta e responsabile: la raccolta differenziata continua a crescere grazie all’ampliamento delle isole ecologiche, al potenziamento delle infrastrutture ambientali e a una progressiva maturazione del senso civico della comunità, raggiungendo il 37% - interviene ancora il Comune - Valore che tuttavia deve rappresentare una base da cui proseguire con determinazione verso risultati ancora più virtuosi. La prospettiva resta quella di un sistema più equo ed efficiente in cui la riduzione dei costi passi attraverso il rispetto delle regole, la partecipazione consapevole dei cittadini e un contrasto deciso all’evasione tributaria».