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Campagna Olearia 2025: controlli serrati, arresti e denunce nel Trapanese
Tra gli ulivi di Trapani il blitz contro oltre 100.000 euro di multe per caporalato. Denunce anche per furti e reati ambientali
Nelle campagne della provincia, tra gli ulivi che in questo periodo regalano i frutti della nuova stagione, si è svolta un’operazione che ha lasciato il segno. I Carabinieri del Comando Provinciale di Trapani, insieme ai reparti specializzati del Nucleo Ispettorato del Lavoro, del Nucleo Antisofisticazione di Palermo e del nucleo investigativo ambientale e agroalimentare del CAN, hanno dato vita a una serie di controlli mirati nell’ambito della Campagna Olearia 2025. L’intervento, deciso dal Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, non è stato un semplice giro di perlustrazione: sul territorio sono scesi uomini e mezzi, con il supporto del 9° Nucleo Elicotteri di Palermo e di personale dell’INPS. L’obiettivo era chiaro: garantire legalità e sicurezza in un settore che rappresenta una delle colonne portanti dell’economia siciliana.
I risultati parlano da soli. Tre persone sono state arrestate in flagranza di reato, mentre altre quattordici sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria. Le accuse spaziano dal furto di olive allo sversamento non autorizzato di liquidi, fino alle irregolarità sulla sicurezza nei luoghi di lavoro e allo sfruttamento di manodopera. Le ispezioni hanno riguardato tredici aziende agricole e quattro oleifici. Su 95 lavoratori controllati, ben 14 sono risultati irregolari: perlopiù stranieri senza permesso di soggiorno, costretti a turni massacranti e retribuiti con compensi ben lontani da quanto stabilito dai contratti collettivi. Due di loro, trovati in condizioni di particolare vulnerabilità, hanno avviato la procedura per la protezione internazionale.
Il bilancio finale è pesante: oltre 100 mila euro di sanzioni e ammende, ma soprattutto la fotografia di un fenomeno che continua a minare la dignità dei lavoratori e la credibilità di un comparto produttivo che dovrebbe essere fiore all’occhiello del territorio. L’operazione dei Carabinieri non è soltanto un atto repressivo: è un segnale forte, un richiamo alla responsabilità per chi lavora e investe nell’olivicoltura. La Campagna Olearia, simbolo di tradizione e qualità, merita di essere tutelata da pratiche scorrette e da chi pensa di arricchirsi a scapito della legalità e delle persone.