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Carabinieri

Furti in auto al Conca d’Oro, sgominata una banda dello Zen: c'è anche il fratello del killer di Paolo Taormina

Tra i coinvolti ci sarebbe anche il fratello minore di Gaetano Maranzano, reo confesso per il delitto dell'Olivella

Luigi Ansaloni

28 Novembre 2025, 06:33

Furti in auto al Conca d’Oro, sgominata una banda dello Zen: c'è anche il fratello del killer di Paolo Taormina

Una vera e propria banca di giovanissimi che scassinava e rubava delle auto ogni giorno all’interno del centro commerciale Conca d’oro. Due, tre, cinque vetture, a volte anche di più. Dei veri e propri raid di ragazzi che arrivavano dallo Zen, quartiere a due passi, con razzie di auto o di quello che si trovava dentro. E così quattro giovani, di età compresa tra i 18 e i 21 anni, sono stati arrestati dai carabinieri mentre tentavano di rubare, sorpresi mentre forzavano la portiera, hanno provato a fuggire correndo tra le vie dello Zen, ma dopo un rocambolesco inseguimento sono stati bloccati. Per loro l’accusa è di tentato furto e resistenza a pubblico ufficiale. Non solo: tra i fermati e pare tra i compnenti di questa bamnda ci sarebbe anche il fratello minore di Gaetano Maranzano, il ragazzo accusato e attualmente in carcere per l’omicidio all’Olivella in cui il ventenne Paolo Taormina ha perso la vita, colpito da un proiettile.

Secondo quanto ricostruito dai militari, nel corso dell’operazione, i militari della stazione San Filippo Neri hanno sequestrato arnesi e strumenti da scasso, attrezzatura utile per il “mestiere”. Non solooo: quattro sarebbero già noti alle forze dell’ordine per precedenti legati a furti di auto e motocicli. Tra i luoghi presi di mira rientra proprio il Conca d’Oro: secondo diverse segnalazioni, in quell’area si verificherebbero quotidianamente tra tre e cinque colpi.

Alla vista dei carabinieri, come detto, i ragazzi avrebbero tentato una fuga, tentando di nascondersi tra le case e i vicoli dello Zen, che per forza di cose conoscono benissimo. I militari, però, sarebbero stati più lesti di loro, bloccando di fatto lo Zen per alcune ore, con una ricerca abitazione per abitazione, che ha dato i suoi frutti.

Un nuovo capitolo, e non certo piacevole, per la famiglia Maranzano, una delle più influenti di tutto lo Zen. A parte Gaetano, reo confesso di aver sparato a Paolo Taormina lo scorso 12 ottobre, anche altri parenti si trovano in questo momento in carcere per essere stati coinvolti in passato anche in fatti di droga e sangue, per il controllo del territorio.