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L’inchiesta

L'ex rettore Cuzzocrea e gli scontrini presi dalla spazzatura per avere i rimborsi

L'ex "magnifico" di Messina ha ricevuto 14 bonifici dai suoi ricercatori, dell’importo complessivo di più di 210mila euro. Questo emerge dal decreto di sequestro della procura

Manuela Modica

28 Novembre 2025, 07:00

L'ex rettore Cuzzocrea e gli scontrini presi dalla spazzatura per avere i rimborsi

Salvatore Cuzzocrea ha ricevuto 14 bonifici dai suoi ricercatori, dell’importo complessivo di più di 210mila euro. Questo emerge dal decreto di sequestro della procura di Messina che mercoledì ha congelato beni per 2,4 milioni di euro all’ex rettore dell’università di Messina. «Mi sono sempre fidata del professore Cuzzocrea, anche perché il bonifico mi veniva effettuato direttamente dall'Università, e quindi ritenevo che la procedura fosse regolare», così parla una delle ricercatrici dell'università di Messina, interrogata dalle magistrate della procura peloritana.

Sono in tutti 14 ricercatori, tutti interrogati perché diventati inconsapevoli strumenti del raggiro messo in atto dall'ex rettore, Salvatore Cuzzocrea, secondo l’ipotesi della procura guidata da Antonio D'Amato. Sono stati interrogati dai finanzieri e dalle magistrate (la aggiunta Rosa Raffa, le sostitute Liliana Todaro e Roberta la Speme), e molti hanno negato di avere mai visto buona parte del materiale di laboratorio per il quale Cuzzocrea aveva chiesto il rimborso. Ma soprattutto hanno spiegato quegli esosi bonifici: il più esiguo di 7,8 mila, il più esoso addirittura di 24 mila euro. Erano in sostanza lo storno per i soldi che arrivavano loro come rimborso dall'università. In sostanza Cuzzocrea richiedeva a nome dei suoi ricercatori dei rimborsi spesa per la ricerca, poi chiedeva agli stessi ricercatori di stornare le somme sul suo conto. Tutto regolare, secondo loro, perché i bonifici venivano dall'Università. Molti di loro però hanno dichiarato di non essere a conoscenza che l'ex rettore chiedesse dei rimborsi a loro nome. «Non mi è sembrata una procedura anomala perché i soldi venivano dall'Università e il professore mi aveva assicurato di avere anticipato le spese», racconta un'altra ricercatrice.

Per questo il gip, Eugenio Fiorentino parla di «un sistematico abuso delle proprie funzioni pubbliche» e così «approfittando anche del clima di soggezione e, in parte, di lassismo degli organi deputati all'istruttoria e ai controlli». Non solo, il gip riporta anche come in alcuni casi Cuzzocrea si sia «addirittura munito di scontrini precedentemente gettati dai clienti all'interno degli esercizi commerciali».