il lutto
Catania, morto padre Salvatore Resca, fondatore di CittàInsieme
Grande animatore, voce critica e propositiva, punto di riferimento di impegno e coscienza civica. Aveva 90 anni. Domani i funerali
E' morto padre Salvatore Resca, viceparroco della Santi Pietro e Paolo di Catania, fondatore dello storico movimento di società civile CittàInsieme nato nel 1987, ma anche grande animatore politico della città da almeno 40 anni. Aveva 90 anni.
Resca è nato a Messina nel 1935, da padre francofontese e madre palermitana, ha vissuto a Catania fin dagli anni ’50. Prete, prima salesiano, poi diocesano, è vissuto, per molti anni della sua vita, a stretto contatto con i problemi di Catania: negli anni ’50 in via della Salette, a San Cristoforo; negli anni ’60 a Barriera del Bosco e in via Teatro Greco, “a petra rossa”; negli anni ’70 a Cibali; dal ’73, dalle parti di via Giuffrida, prima ai salesiani e poi, dal 1976, nella parrocchia di via Siena.
I funerali domani pomeriggio alle 16
«Cari tutti, con grande dolore comunichiamo che stamane alle 11.20 il nostro amato Salvatore Resca è salito in cielo. È già aperta in comunità la camera ardente e domani alle ore 16.00 ci saranno i funerali celebrati dall'arcivescovo di Catania Monsignor Renna», così dalla parrocchia l'annuncio della scomparsa dell'amato sacerdote.
L'ultima intervista
«Ormai ho una certa età, ho rallentato i ritmi: faccio solo la messa la domenica e due volte durante la settimana, partecipo alle attività di Cittàinsieme, e poi studio e dirigo le prove del coro il lunedì, il martedì e il giovedì», così aveva raccontato a Leandro Perrotta in un'intervista per i suoi 90 anni, parlando delle "poche" attività e soprattutto di «Imago vocis», il suo coro nato ormai quasi 38 anni fa.
La musica è stata un'altra delle passioni di Resca. «Nata fin da giovanissimo - ha raccontato a La Sicilia pochi mesi fa - Don Bosco del resto diceva che una casa salesiana senza musica era una casa morta. Dopo il seminario a Torino ho potuto studiarla e poi non ho più smesso. Negli anni '50 diressi a Caltagirone i ragazzi dell’Enaol, l’Ente di assistenza orfani lavoratori italiani». E tra le «centinaia» di giovani transitati dal coro in questi anni, Resca, in quell'intervista, ha ricordato molti artisti oggi diventati professionisti. «Non solo Bruna D'Amico, ma anche tanti altri, come Dario Russo, Elisa Zuccarello che oggi tiene le lezioni di tecnica vocale per il coro, Marianna Cappellani». «Si tratta di un coro di dilettanti», così lo definiva padre Resca: «Ma non è un diminutivo perché c’è grande rigore. Le mie “arrabbiature” sono sempre state molto forti durante le prove. Non perdevo la pazienza anche in dialoghi accesi durante i dibattiti in tv. Ne ricordo uno in particolare con Enzo Trantino candidato a sindaco nel 1993, si parlava tra il serio e il faceto di farsi esporre alla gogna, nudi, in piazza Duomo».
Il cordoglio della città
L’Amministrazione e il Consiglio comunale di Catania partecipano al cordoglio per la scomparsa di Padre Salvatore Resca, sacerdote e docente di lungo corso, che per decenni ha operato con un spiccato senso dell’impegno sociale nell’interesse del bene comune, punto di riferimento per tante generazioni di giovani catanesi che si sono formati ai suoi insegnamenti.
Arci Catania: «Padre Salvatore Resca è stato uno dei più formidabili esempi di impegno e passione civile della città di Catania. Perdiamo tutte e tutti una guida e un punto di riferimento contro mafia e malaffare. Ci stringiamo a tutta la comunità di San Pietro e Paolo, a CittàInsieme, alle donne e agli uomini, alle ragazze e ai ragazzi, che l'hanno conosciuto, amato, sostenuto, accompagnato e seguito: come in unico grande abbraccio. Tante mani strette le une alle altre, tante voci che cantano insieme, nella sua memoria, continueranno a restare unite».
L'ex sindaco Enzo Bianco: «Con la scomparsa di padre Salvatore Resca, Catania perde uno dei suoi maggiori e migliori protagonisti. Lo è stato a livello spirituale e religioso, svolgendo in maniera encomiabile il suo ruolo di sacerdote, attento ai sofferenti e ai bisognosi. Lo è stato sul versante sociale e civile. Una realtà importante nella svolta di Catania agli inizi degli anni Novanta è stata la sua intuizione di creare CittàInsieme, laboratorio creativo e attivo che ha contribuito a creare il progetto del Patto per Catania che rappresenterà il cardine della cosiddetta Primavera della nostra città. Furono anni bellissimi in cui i nostri sogni diventarono realtà, in cui lavorammo insieme, fianco a fianco: ebbi modo di apprezzare il suo carisma, la sua personalità, la sua mente poderosa e dinamica. Eravamo una bella squadra, con i tanto amici che erano con noi. Un rapporto che con gli anni si è mantenuto forte e continuo. Ho sempre tenuto in gran conto i suoi suggerimenti, le sue proposte e perfino le sue provocazioni, intelligenti e prodotte dall'affetto e dalla stima reciproche. Catania perde oggi un suo importante punto di riferimento. Padre Resca lascia un vuoto nel mio cuore ma anche nella Città che sarà molto difficile colmare.
Quello che possiamo fare in suo onore è mantenere vivo con il nostro impegno ciò che a lui stava più a cuore: tenere alto il livello sociale, spirituale e civile nostra comunità. Un saluto commosso, Padre Salvatore».
Il segretario di Sinistra Italiana, Pierpaolo Montalto: «A Catania tutte e tutti amavano e conoscevano Padre Resca Salvatore è stato il faro della sua comunità, un punto di riferimento per intere generazioni, una delle voci critiche più autorevoli e appassionate della storia di Catania. Salvatore è stato un meraviglioso Cristiano, uno straordinario compagno di tante battaglie, un uomo buono e generoso come pochi. Tutta Sinistra Italiana si stringe attorno al dolore delle tante e dei tanti chelo hanno amato e che lo ameranno per sempre. Buon viaggio caro Salvatore».
L'ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo: «Ci addolora la scomparsa di Don Resca. “Don” perché lo conobbi da salesiano più di cinquant’anni fa come delegato degli Ex allievi nell’Unione di Cibali. L’ho incontrato negli anni e nonostante le divergenti vedute su temi di interesse sociale- ricordo un confronto “molto vivace” coi suoi giovani da vicesindaco - non mancava mai il suo sorriso e la stretta di mano, mai la franchezza e la carità cristiana. Un sacerdote che a Catania lascia un segno e purtroppo un vuoto che non sarà facile colmare».