×

La manifestazione

A Messina in piazza per dire no al ponte sullo Stretto: "Un'opera inutile per Sicilia, Calabria e Italia"

A Messina mobilitazione nazionale contro il ponte sullo Stretto: corteo con PD, M5S, Alleanza Verdi e Sinistra, WWF e CGIL; critiche economiche al progetto da 13,5 miliardi e richieste di investimenti per strade, ferrovie e servizi

Luigi Ansaloni

28 Novembre 2025, 16:08

16:12

A Messina in piazza per dire no al ponte sullo Stretto: "Un'opera inutile per Sicilia, Calabria e Italia"

Sabato 29 novembre Messina ospiterà una manifestazione nazionale contro il Ponte sullo Stretto. Il concentramento è fissato alle 14 in piazza Castronovo; da lì il corteo si muoverà lungo via Garibaldi e via Primo Settembre per raggiungere piazza Duomo, dove si terrà il comizio conclusivo.

Alla giornata di mobilitazione, che intreccia la protesta contro l’opera con la Giornata internazionale di solidarietà con la Palestina e con l’opposizione ai finanziamenti destinati al riarmo, aderiranno numerose realtà sociali e politiche.

Tra i partiti sono attesi Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra; per l’associazionismo sarà presente il WWF, mentre dal mondo sindacale arriverà la CGIL insieme a molti comitati territoriali. Confermata anche la partecipazione della segretaria del PD, Elly Schlein.

"Vogliamo strade e ferrovie, sistemi moderni per l'attraversamento dello Stretto e non opere che scippano miliardi per non essere mai realizzate", sottolineano i democratici.

Difendiamo lo Stretto”: così si intitola il documento dei movimenti contrari al progetto, in sintonia con le istanze espresse da diverse associazioni ambientaliste. "In questo straordinario luogo, nel punto in cui Scilla e Cariddi quasi si sfiorano, vogliono costruire il ponte sullo Stretto di Messina. Un mostro di cemento e acciaio che violerebbe la bellezza di questi luoghi, travolgendo un territorio ricco di risorse naturali ma anche di fragilità e cancellando l’identità stessa non solo delle comunità dello Stretto ma dell’intero Paese. La Repubblica tutela il paesaggio, l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni, recita l’articolo 9 della Costituzione italiana, e noi desideriamo, vogliamo, pretendiamo che il nostro Paese rimanga fedele a questo principio, così come alle ragioni che stanno alla base della normativa ambientale europea, le direttive Habitat e Uccelli o la recente legge europea sul ripristino della natura.”

Il percorso del corteo prevede alcune soste per dare spazio agli interventi delle organizzazioni partecipanti, prima dell’arrivo in piazza Duomo, dove sarà allestito il palco per le conclusioni.

Sul fronte economico, Federconsumatori esprime forti perplessità. L’associazione richiama i rilievi della Corte dei Conti e contesta l’impatto sul bilancio pubblico. Secondo le stime citate, investire (nella migliore delle ipotesi) 13 miliardi e mezzo di euro per ridurre da 10 ore e mezza a 8 ore e mezza il viaggio in auto tra Palermo e Roma, o da 14 ore e mezza a 12 ore e mezza quello tra Catania e Milano, non sarebbe giustificato.

"Un'opera che non sta in piedi da nessun punto di vista, soprattutto quello economico." – afferma Michele Carrus, presidente di Federconsumatori. "Le priorità del Paese sono ben altre e le risorse previste per realizzare questa infrastruttura potrebbero essere destinate a contrastare la povertà energetica e la povertà alimentare, ad abbattere le disuguaglianze, a sostenere le famiglie e l’intero sistema produttivo."

Una posizione condivisa anche da Federconsumatori Sicilia. "La verità" – commenta il presidente regionale, Alfio La Rosa – "è che, con o senza ponte, Sicilia e sud della Calabria sono geograficamente troppo lontane dalle città del centro e del nord Italia per giustificare un investimento così grande. Molto meglio, ed è quello che Federconsumatori apprezzerebbe, spendere gli stessi soldi per rifare la viabilità stradale e ferroviaria di queste due Regioni, nelle quali vive l’11% della popolazione nazionale. In Sicilia – conclude La Rosa – abbiamo bisogno di strade interne e ferrovie efficienti per muoverci dentro la Regione in auto e in treno, e di un piano voli ad alta frequenza e con prezzi calmierati per raggiungere il resto d’Italia, d’Europa e del mondo".