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Niente incontri intimi tra i detenuti e i loro partner: non ci sono i locali adatti

Nelle carceri di Palermo: procedure avviate per le "camere dell'affetto", ma sovraffollamento e vincoli strutturali ostacolano gli incontri riservati di Antonio Giordano

Antonio Giordano

01 Dicembre 2025, 08:37

Niente incontri intimi tra i detenuti e i loro partner: non ci sono i locali adatti

Non c'è spazio nelle carceri palermitane per i colloqui intimi per i detenuti, almeno per il momento. A comunicarlo sono i direttori dell'Ucciardone e di Pagliarelli in due note ufficiali di risposta al garante per i diritti dei detenuti Pino Apprendi, che aveva chiesto chiarimenti sulla creazione di stanze in cui le persone in carcere potessero incontrare i propri partner senza sorveglianza a vista da parte della polizia penitenziaria. I due istituti di pena precisano di avere già attivato le procedure per trovare le stanze idonee.

La ricerca di spazi per l'affettività è iniziata in tutti gli istituti di pena italiani dopo che una sentenza della Corte costituzionale del 2024 ha dichiarato illegittimo l'articolo dell'ordinamento penitenziario che vieta i colloqui intimi con i partner. Un anno dopo, nell'aprile del 2025, una circolare del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria ha stabilito le regole per i detenuti che vogliono avere questi incontri, prescrivendo tra le altre cose l'istituzione di apposite camere riservate.

Proprio dalle camere riservate però passa la linea che separa la burocrazia da una realtà in cui le strutture carcerarie italiane sono in condizioni croniche di sovraffollamento e in cui è spesso impossibile trovare spazio persino per fare dormire i detenuti. In questa situazione è difficile trovare dei locali per l'affettività, e i due istituti palermitani soffrono proprio di questo problema di spazi. Scrive il direttore del carcere Ucciardone nella sua mail al garante per i detenuti Apprendi: «Sull'istituzione delle camere dell'affetto, si comunica di avere avviato la procedura per l'individuazione, laddove possibile, dati i vincoli strutturali di questo istituto, di locali idonei». Per il momento c'è l'impegno a trovare le stanze, dunque, ma reso difficile anche dai vincoli della vecchia fortezza borbonica.

Anche Pagliarelli ha avviato le ricerche delle stanze e sta già valutando le domande di colloqui intimi da parte dei carcerati: «Al momento - scrive la direttrice - l'istituto non presenta locali idonei allo svolgimento dei colloqui riservati. Da parte di questa direzione è stato tuttavia formulata ai superiori uffici una proposta di adeguamento delle aree all'uopo individuate ancora in corso di valutazione. Le istanze dei ristretti volte ad ottenere la possibilità di incontro riservato con le rispettive compagne e mogli, nelle more pervenute, sono in corso di istruzione secondo quanto previsto dalle linee guide ministerialmente impartite».