La polemica
San Giovanni La Punta, salta il finanziamento per la videosorveglianza: «L’istanza era incompleta»
Critico il consigliere di opposizione Bruno: «Progetto carente». Il sindaco Bellia: «Insinuazioni inaccettabili»
L'amministrazione comunale si trova al centro di una dura critica politica dopo l'esclusione dal recente bando della Regione Siciliana, che prevedeva un finanziamento per potenziare i sistemi di videosorveglianza. Il progetto presentato è risultato inammissibile a causa di carenze documentali e procedurali. Il progetto, che richiedeva un finanziamento di 60mila euro per l'installazione di un sistema di lettura targhe e videosorveglianza, presentava lacune.
Nello specifico la mancanza del verbale di verifica, la mancanza di validazione e la mancanza dello schema di bando. Questi elementi sono indispensabili per attestare la prontezza e la regolarità esecutiva di un'opera pubblica e la loro assenza ha precluso l'accesso ai fondi regionali. Sulla vicenda è intervenuto il consigliere comunale Giuseppe Bruno. «È semplicemente inconcepibile che un progetto così cruciale, che riguarda la sicurezza e la tranquillità dei nostri concittadini, venga presentato con tali gravi e banali carenze - ha detto - parliamo della mancanza di documenti fondamentali. Questo non è un errore di distrazione, è la prova lampante di una macchina amministrativa che non funziona e di un’assenza di controllo politico. Mi chiedo come è possibile che gli uffici comunali abbiano potuto inviare una proposta progettuale con queste carenze? Chi doveva vigilare sulla completezza e sulla cantierabilità del progetto? Era un finanziamento importante, soprattutto per San Giovanni La Punta, dove un sistema di videosorveglianza efficace è uno strumento urgente e vitale per contrastare la microcriminalità e garantire maggiore sicurezza. Per una negligenza inaccettabile, abbiamo perso un'occasione d'oro per la nostra comunità».
«Non ritengo ammissibili certe insinuazioni e alcune accuse rivolte ai funzionari che hanno predisposto gli atti per la partecipazione al bando regionale - replica il sindaco Nino Bellia - il nostro Ente dispone infatti di professionalità di assoluto rispetto, a differenza di quanti ne criticano estemporaneamente l’operato e che, con ogni probabilità, non sarebbero in grado neanche di completare un cruciverba. Non è la prima volta che, in un progetto, possa mancare qualche elaborato; tuttavia, nel caso specifico, la mancanza della validazione e dello schema di bando non può configurarsi come una “grave carenza documentale”. Appare altresì del tutto infondato evocare una presunta “assenza di controllo politico” su un atto che rientra chiaramente nella sfera gestionale, di esclusiva competenza degli uffici e dei dirigenti preposti. Questa Amministrazione ha sempre rispettato con rigore la distinzione tra indirizzo politico e attività gestionale, senza mai esercitare ingerenze né condizionamenti».