Il personaggio
Corruzione nella Sanità, ecco chi è il dirigente Iacono del Trauma center: la prova d'esame in anticipo per quella candidata
Il dirigente medico tra carenze di personale, tensioni con i familiari dei pazienti e l'inchiesta per irregolarità che ha fatto scattare per lui gli arresti domiciliari
Antonio Iacono è indissolubilmente associato al Trauma center dell’Ospedale Villa Sofia-Cervello di Palermo, di cui è direttore.
La struttura, istituita nel 2011, è un presidio di riferimento regionale per la gestione dei pazienti politraumatizzati, vale a dire persone con lesioni multiple e complesse che richiedono l’intervento coordinato di diverse discipline: neurochirurgia, ortopedia, chirurgia generale, anestesia e rianimazione. Attorno a sé, Iacono ha formato un’équipe multidisciplinare che opera spesso in condizioni difficili, con l’obiettivo di garantire cure tempestive e di alto livello.
Il Trauma Center è ubicato al quinto piano del Polichirurgico e ogni anno prende in carico centinaia di pazienti, molti dei quali giungono in condizioni critiche in seguito a incidenti stradali o a gravi cadute.
Negli ultimi tempi il direttore ha denunciato le criticità del sistema sanitario siciliano: carenza di personale, risorse limitate e turni estenuanti che mettono a rischio la tenuta del reparto. Non sono mancati momenti di tensione con pazienti e familiari, esasperati dalle lunghe attese, che in alcuni casi hanno minacciato azioni legali o assunto comportamenti intimidatori. Iacono ha sollecitato interventi concreti delle istituzioni per tutelare la sicurezza delle cure e la serenità degli operatori.
Secondo quanto accertato nell'inchiesta Cuspidi, Cuffaro, Colletti, Iacono e Raso avrebbero avuto un ruolo in una vicenda legata al concorso per operatore socio-sanitario dell’ospedale Villa Sofia. Colletti, allora manager dell’azienda ospedaliera e oggi in pensione, avrebbe nominato ad hoc Iacono alla guida della commissione esaminatrice. Iacono avrebbe consegnato in anticipo le prove d’esame a Raso affinché le facesse avere a Cuffaro; il politico le avrebbe poi recapitate a una candidata che si recò a casa sua. In cambio, Colletti avrebbe ottenuto il sostegno di Cuffaro nel giro delle nomine dei vertici della sanità.