L'ex provincia
Nasce Servizi Sociali Peloritani: servizi per studenti disabili
Servizi Sociali Peloritani, azienda speciale ispirata alla Messina Social City per gestire in house l'assistenza: nodo personale, sindacati e qualità del servizio in vista del voto del 16 dicembre
di Fortuna Marino
Un'azienda speciale che, sul modello della Messina Social City, si occuperà della gestione di servizi sociali. È il progetto al quale sta lavorando la Città metropolitana che ha predisposto statuto e regolamento del nuovo ente. La costituzione della partecipata di Palazzo dei Leoni, la Servizi Sociali Peloritani, è all’ordine del giorno della seduta del Consiglio metropolitano fissata per il 16 dicembre.
Ma già in aula si è consumato un primo passaggio. Nei piani della ex provincia, l’azienda speciale dovrebbe occuparsi in particolare, ma non esclusivamente, della gestione in house del servizio di assistenza all'autonomia ed alla comunicazione per gli studenti disabili. Servizio che la Città metropolitana garantisce tramite le cooperative che si avvalgono degli operatori Asacom. Destinatari sono gli alunni che frequentano le scuole medie e superiori nei 108 comuni della provincia.
Il dibattito è aperto. Il percorso, tuttavia, appare tortuoso. Ad illustrare le motivazioni che spingono Palazzo dei Leoni a compiere questo passo è il sindaco metropolitano Federico Basile. «È necessario rispondere alle esigenze che sono emerse in questi anni - dichiara - ma si tratta anche di una scelta di visione, che andrà ad incidere sul futuro del settore». Il consigliere, Libero Gioveni, di Fdi, nutre dubbi. Da sciogliere c’è il nodo del personale da assegnare alla Servizi Sociali Peloritani. «Necessaria una riflessione approfondita – afferma – su un tema delicato che coinvolge i lavoratori e catalizza l’attenzione del sindacato». Per Gioveni non è detto che si possa applicare lo stesso iter seguito a Palazzo Zanca con la costituzione della Messina Social City che ha assorbito, in modo diretto, tutto il personale in forza alle cooperative.
«Solo dopo una valutazione corretta sul servizio che deve essere reso - dichiara Felice Calabrò, consigliere del Pd - si può esaminare l'aspetto economico, ribadendo che non è possibile limitare il tutto a una banale e semplicistica valutazione aritmetica. Il servizio sociale deve essere determinato dalla qualità e non dalla convenienza». Fin qui il parere della politica. Con un confronto che appare solo all’inizio, nonostante l’accelerazione che l’Amministrazione di Palazzo dei Leoni sembra voler dare.
Sul fronte sindacale, la Fp Cgil valuta positivamente il valore pubblico dei servizi, soprattutto nell’ottica di un’omogeneità nella gestione ed una maggiore tutela dei lavoratori.
«Rispetto al progetto, di cui ad oggi si hanno poche notizie, nonostante le richieste di incontro fatte come parte sociale - commenta il segretario generale Francesco Fucile - pretendiamo che vengano messe in atto forme di tutela per tutti coloro che, ormai da anni, lavorano in questi servizi, e che ci siano condizioni contrattuali adeguate».