Il progetto
Sfuma il museo dello Stretto per il pilone di Capo Peloro: fondi dirottati alle ex torri Morandi
Progetto da 10 milioni per il Museo dello Stretto bocciato, il Comune ora punta su messa in sicurezza e riparazioni per un milione di euro
di Fortunato Marino
Da anni si discute della riqualificazione del pilone di Capo Peloro, uno dei simboli di Messina, inaugurato il 28 dicembre 1955. Nel 2022 la Città Metropolitana, retta dal commissario straordinario Leonardo Santoro, aveva avviato un percorso finalizzato all’ottenimento di fondi da destinare al rilancio della struttura. L’intervento, tuttavia, inserito nel Piano Urbano Integrato (Pui), con la creazione del Museo dello Stretto non vedrà la luce. Il progetto contenuto nel Pui, dal valore di 10 milioni, prevedeva la creazione di una struttura anulare vetrata, raggiungibile attraverso una rampa panoramica. La Città Metropolitana avrebbe impiegato parte dei 132 milioni provenienti da fondi Pnrr e destinati al piano strategico dell’area dello Stretto, ma l’intervento è stato bocciato in conferenza dei servizi dal Demanio marittimo della Regione Siciliana.
Quei fondi adesso sono stati dirottati sulla realizzazione nel nuovo polo museale che sorgerà nelle ex torri Morandi. Una risposta anche all’interrogazione che il consigliere comunale del Pd, Alessandro Russo, ha presentato al sindaco Federico Basile. «Il Pilone - ricorda - costituisce uno degli elementi di valorizzazione territoriale più riconoscibili non solo per l’area di Capo Peloro e della città». Il progetto originario, dunque, è stato messo da parte. Il Comune di Messina adesso sta lavorando su due interventi diversi. Il primo, già approvato riguarda la ristrutturazione della recinzione perimetrale. Un intervento di messa in sicurezza. Il secondo, invece, prevede la sostituzione delle parti ammalorate o arrugginite della struttura. Una spesa di un milione di euro. Opera da eseguire con l’ausilio di una ditta specializzata con l’obiettivo di rendere fruibile il traliccio dismesso di Torre Faro. Le risorse economiche dovrebbero essere recuperate dai finanziamenti Pon Metro.