Scuola
Emergenza Asacom senza fine, Cgil: "Ancora 400 bambini disabili senza assistenza"
Obbligo della partita IVA, i ritardi nei pagamenti e oltre 70 contenziosi penalizzano operatori e famiglie: "Trattati come lavoratori di serie B"
Più di 400 bambini con disabilità delle scuole di Palermo ancora senza l’assistenza specialistica all’autonomia e alla comunicazione. “La vertenza degli operatori Asacom è ormai giunta al paradosso - dichiara il segretario generale Nidil Cgil Palermo e coordinatore regionale Francesco Brugnone – Siamo arrivati al 16 dicembre e, malgrado l’apertura di una nuova finestra straordinaria per inserire lavoratori nella graduatoria triennale (profilo A), il Comune non riesce a coprire i posti scoperti. Con l’obbligo dell’apertura della partita Iva, ben pochi si presentano. Questa mossa evidenzia, qualora ce ne fosse ancora bisogno, il fallimento dell’amministrazione, dato che siamo quasi arrivati alle feste di Natale e ci sono ancora minori senza operatore assegnato, figura prevista per legge sin dall'inizio dell'anno scolastico”.
Assieme a studenti con disabilità e famiglie, a pagarne lo scotto sono anche gli assistenti stessi. “Tanti lavoratori hanno hanno rinunciato all’incarico a causa del fatto che il Comune ha introdotto da quest’anno l’obbligo inspiegabile di aprire la partita Iva – aggiunge Brugnone - E, come se non bastasse, sono sorti altri problemi da parte del Comune nell’accettare le fatture elettroniche. Anche questo ce lo aspettavamo. Molti operatori non sono ancora stati pagati: ricordiamo tutti le promesse fatte dall’amministrazione, sulla puntualità dei pagamenti. Mentre i minori restano a casa. Nonostante le varie modifiche, il servizio comunale mantiene criticità strutturali che si ripetono oramai da anni, dimostrando disinteresse e mancanza di rispetto verso gli studenti e gli operatori, definiti indispensabili e fondamentali ma trattati come lavoratori di serie B o addirittura come semplici numeri”.
Sono più di 70 le cause che Nidil Cgil Palermo sta seguendo di lavoratrici e lavoratori che hanno dovuto rinunciare all’incarico di Asacom. “Ci sono incarichi assegnati anche di 12 ore settimanali. Per molti non è economicamente conveniente l’apertura della partita Iva – prosegue Brugnone – I lavoratori che stiamo seguendo la nostra organizzazione chiedono che sia loro riconosciuta la dignità, a livello professionale e personale, e che si permetta loro di proseguire la missione lavorativa già svolta in passato”.