Il caso
Maxirissa al Polivalente di S. Giovanni La Punta: il clima resta teso dopo l’aggressione
Solidarietà al lavoratore ferito da parte della Consulta provinciale studenti e del sindaco: «Vicenda da chiarire»
A ventiquattr’ore dalla maxirissa che ha sconvolto il Polivalente, il clima resta teso. L’uomo aggredito, che ha scelto di rimanere anonimo per tutelare la propria incolumità, si trova ora a gestire non solo i postumi fisici dell'aggressione subita da circa 40 studenti, ma anche il peso burocratico e legale di una vicenda che ha assunto contorni inquietanti. «Non spetta a me stabilire se la scuola abbia presentato o meno una denuncia - ha spiegato - se l’istituto decide di non procedere, se ne assumerà pienamente la responsabilità».
L'uomo ribadisce di aver riferito quei momenti di violenza: ciò che ha visto, ciò che ha udito e, purtroppo, ciò che ha subito fisicamente. «Non voglio andare oltre, né aggiungere interpretazioni o assumermi responsabilità che non mi competono. Il mio avvocato sarà la mia voce per ogni ulteriore aspetto». «In qualità di presidente della Consulta provinciale degli studenti di Catania - spiega Lucrezia Redigolo - in relazione a quanto riportato dal vostro quotidiano, esprimo profonda amarezza per quanto accaduto, dove una rissa che, per quanto dichiarato, avrebbe coinvolto circa quaranta persone ha causato anche lesioni al responsabile della sicurezza, al quale desidero esprimere, a nome dell’intera comunità studentesca, piena solidarietà e vicinanza. Continuerò a mantenere un contatto costante con chi segue le indagini, affinché la vicenda venga chiarita, nel rispetto della verità e della comunità scolastica».
«Ho appreso la notizia dal vostro quotidiano - spiega il sindaco Nino Bellia - esprimo la mia più profonda solidarietà al lavoratore aggredito e condanno fermamente la megarissa. È inaccettabile che la scuola, luogo deputato a formare ed educare gli uomini e le donne di domani, diventi teatro di simili eventi. I dirigenti scolastici, a cui riconosco serietà e rigore, hanno esigenza di essere ascoltati e sostenuti dagli enti preposti per garantire che in un contesto così complesso e ampio possano esserci strumenti e soluzioni per garantire sicurezza e vivibilità, sono altresì sicuro che collaboreranno con le forze dell’ordine per individuare tempestivamente i responsabili. È necessaria una soluzione sostenibile e concreta che garantisca a oltre 5mila persone, tra studenti e indotto, un ambiente vigilato e controllato in ogni ambito del complesso scolastico, la Città Metropolitana deve intervenire subito. La pattuglia della polizia provinciale, ottenuta dopo tante richieste, è un segnale, ma non basta. Serve un presidio costante di pubblica sicurezza. L'ex Provincia intervenga per garantire l'incolumità di studenti e lavoratori».
