Aveva 79 anni
Lutto nel mondo del cinema: è morta l'attrice Diane Keaton
Era diventata famosissima per i suoi ruoli nel "Padrino" di Coppola e nei film di Woody Allen

L'attrice nel 1992
E' morta Diane Keaton, 79 anni, strepitosa interprete di numerosi film di Woody Allen e di commedie corali, con protagoniste donne, di grande successo. Icona di una nuova femminilità anticonformista nella fine degli anni70 (il suo stile, pantaloni, camicia, gilet, cappello a falde larghe, sarà imitatissimo), ironica e dotata di una comicità naturale, la Keaton ha attraversato il cinema americano e vinto un Oscar con "Io e Annie". Un sorriso, una voce, una personalità che non aveva eguali nel cinema americano dagli anni '70 a oggi. Bisogna tornare a Katharine Hepburn, del resto riconosciuta come unica fonte d’ispirazione dalla stessa Diane, per trovare un’attrice che abbia avuto la stessa capacità di rendersi rappresentativa di una femminilità indipendente e moderna.
Ha iniziato la carriera a Broadway negli anni ’60 (apparendo nella prima edizione teatrale del musical Hair) e ha interpretato decine di personaggi nel cinema.
Il suo primo film fu "Amanti ed altri estranei", nel 1970, e i ruoli che le hanno dato notorietà internazionale arrivarono pochi anni dopo: Kay Adams, moglie di Michael Corleone nella trilogia de Il Padrino - soprattutto nella seconda parte dove il ruolo della moglie di Micheal ha più spazio - di Francis Ford Coppola, e la lunga, felice, collaborazione con Woody Allen - con cui ebbe anche una relazione - in film come Provaci ancora, Sam e soprattutto Io e Annie, che Allen scrisse per lei, in una collaborazione complice che andava anche oltre l'amore, per il quale vinse l’Oscar come migliore attrice protagonista nel 1978. Con Allen girò Io e Annie, Manhattan, Amore e guerra, il Dormiglione, Interiors, Misterioso omicidio a Manhattan (dove la Keaton prende il posto all’ultimo istante di Mia Farrow in rotta di separazione da Allen) e Provaci ancora, Sam, diretto da Herbert Ross.
Ricevette altre due nomination agli Oscar per Reds (1981) di Warren Beatty (suo compagno per qualche tempo durante la lavorazione di "Reds", così come Al Pacino, con cui ebbe una relazione di alcuni anni, iniziata sul set de "Il Padrino") e per La stanza di Marvin (1997), al fianco di Leonardo DiCaprio.
«Perché mai hai scelto me per Il Padrino?», chiese Diane Keaton a Francis Ford Coppola durante una sessione di «ask me anything» su Instagram Stories nel 2023. «Ho scelto te, perché anche se dovevi interpretare la moglie più etero e convenzionale, c'era qualcosa di più in te, più profondo, più divertente e molto interessante. E avevo ragione», ha risposto Coppola.
Il suo umorismo, la sua grazia, la sua eleganza spiccano nelle commedie corali tra donne come Crimini del cuore (1984) con Jessica Lange e Sissy Spacek, Il Club delle prime mogli, Book Club (2018) con Jane Fonda e Candice Bergen, e ancora il dittico remake (più sequel) di "Il padre della sposa" con Steve Martin. E in una comedia romantica in cui "ruba" Jack Nicholson alla figlia, "Tutto può succedere". Diane Keaton è stata una presenza anche nella tv americana, fino a «The Young Pope» di Paolo Sorrentino nel 2016, e più volte si è messa alla prova come regista: «I segreti di Twin Peaks» per David Lynch e quattro film tutti suoi tra cui il notevole «Avviso di chiamata" nel 2000.
Era nata a Los Angeles il 5 gennaio del 1946, e il suo vero nome era Diane Hall: il cognome venne ripreso per il suo personaggio in "Io e Annie", il cui titolo originale era appunto "Annie Hall". La sua ultima interpretazione è stata nel 2024, in "Summer Camp" di Castille Landon al fianco di Kathy Bates.
Oltre a essere una delle interpreti più amate del cinema americano, Diane Keaton è stata anche una fervente sostenitrice della conservazione architettonica di Los Angeles. La sua passione per gli edifici storici e il patrimonio urbano ha lasciato un’impronta duratura sulla città.
Negli anni, come ricorda 'Variety', Keaton ha acquistato, restaurato e abitato alcune delle residenze più iconiche della zona, tra cui la storica Villa Somma e una casa progettata da Lloyd Wright, figlio del celebre architetto Frank Lloyd Wright. Ma il suo impegno non si è limitato al restauro privato: ha collaborato con organizzazioni come la Los Angeles Conservancy e ha sostenuto attivamente progetti di tutela del patrimonio architettonico.