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festa del cinema di roma

Luisa Ranieri: «La mia preside, un'eroina del nostro tempo»

L'attrice protagonista di una miniserie su Rai1 ispirata a Eugenia Carfora, dirigente scolastica a Caivano

Redazione La Sicilia

22 Ottobre 2025, 18:16

Luisa Ranieri e Luca Zingaretti

L’annuncio dell’installazione di metal detector davanti alle scuole di Napoli, dopo i recenti ritrovamenti di armi addosso o negli zaini degli studenti, fa da contrappunto alla presentazione, alla Festa del Cinema di Roma (in coproduzione con Alice nella Città), di “La preside”, miniserie per Rai 1 diretta da Luca Miniero. Protagonista è Luisa Ranieri, che interpreta un personaggio liberamente ispirato a Eugenia Carfora, la dirigente dell’istituto di Caivano divenuta simbolo di tenacia e impegno civile nella lotta per il riscatto educativo e sociale dei ragazzi.

«Certo è che è un po’ triste che entrino i metal detector ed escano altre materie che magari possono essere più formative», osserva l’attrice rispondendo alle domande dei cronisti. «Io con una figlia adolescente ho avuto modo di vedere che alle medie quello che per noi succedeva alle superiori oggi succede là – aggiunge – come l’approccio con il sesso, il corpo che cambia, la difficoltà relazionale. Tutto questo è anticipato almeno di tre anni rispetto alla mia generazione». E ancora: «Andrebbe frequentato di più l’ambiente per capire cosa serve alle nuove generazioni, anche perché c'è mai stato un investimento importante su di loro, né una grande politica sull’istruzione negli ultimi 30 anni». In alcuni contesti, prosegue, «si pensa al metal detector ma bisognerebbe fare un lavoro molto prima sulle famiglie facendo rete». Fondamentale, per Ranieri, resta «l’ascolto che si può ricevere a scuola, il confronto con i propri coetanei che vivono i tuoi stessi problemi», tanto da proporre di «estendere l’obbligo scolastico fino ai 18 anni».

La miniserie, in quattro prime serate prossimamente su Rai 1, nasce da un’idea di Luca Zingaretti, anche cosceneggiatore e coproduttore con la Zocotoco, la società fondata insieme a Luisa Ranieri, in collaborazione con Bibi Film e Rai Fiction. Nel cast figurano, tra gli altri, Ivan Castiglione, Alessandro Tedeschi, Francesco Zenga, Ludovica Nasti, Pasquale Brunetti, Daniela Ioia e Claudia Tranchese. La storia segue Eugenia Liguori (Ranieri), che accetta come primo incarico da preside l’Istituto Ortese, in una zona di Napoli al centro di una delle più grandi piazze di spaccio d’Europa: un plesso devastato dentro e fuori, che l’instancabile dirigente comincia a trasformare, impegnandosi anche a riportare in aula gli studenti, uno a uno. «L’intento non era di fare un santino di questa donna straordinaria, ma raccontarla per quello che è, un’eroina moderna, come tutti quei professori, i dirigenti di tutte queste scuole delle periferie italiane che, pur essendo abbandonati e sottopagati, vogliono cambiare le cose», spiega Ranieri. «Volevamo mettere un faro ma senza vittimismo, sull’azione di Eugenia con quella voglia di fare nel quotidiano la propria parte e di farla bene».

Per prepararsi al ruolo, l’attrice ha seguito la vera Eugenia Carfora «come un’ombra» per alcuni giorni. «Questo non è un biopic ma una storia liberamente ispirata perché volevamo allargare con quest’esempio lo sguardo. Come in tutte le periferie, anche quella di Napoli non c’è solo criminalità ma anche della gente perbene che silenziosamente fa il proprio lavoro». E ribadisce: l’istruzione «è il primo baluardo di una società evoluta». Zingaretti racconta di aver avuto l’idea dopo aver visto un documentario di Domenico Iannacone sulla preside di Caivano: «ero al telefono per parlare con lei ancora prima dei titoli di coda». E aggiunge di «non credere che le fiction debbano avere un intento di nessun tipo. Le storie che sentiamo raccontare ci cambiano nel bene o nel male, poco o tanto, come le persone che incontriamo. Spero che “La preside” induca quantomeno a delle riflessioni, che possa cambiare in meglio tante persone, perché ci si misura con un esempio luminoso come quello di Eugenia Carfora».

Per la direttrice di Rai Fiction, Maria Pia Ammirati, è essenziale «tornare a raccontare la scuola e lo stiamo facendo, perché è un microcosmo della società civile. La preside di Caivano, a cui il personaggio di Luisa si ispira, vi ha operato una trasformazione, cambiando i destini di molti ragazzi».