Consumi
A Catania dal primo dicembre termosifoni accesi, ma occhio alle tariffe
La città - classificata in zona climatica B - potrà tenere i caloriferi in funzione per otto ore al giorno e fino al 31 marzo

Con l’arrivo di dicembre e l’abbassamento delle temperature, anche Catania si prepara ad accendere i riscaldamenti. A partire dal primo dicembre, infatti, come previsto dalla normativa nazionale che suddivide l’Italia in sei zone climatiche. In città gli impianti di riscaldamento potranno essere accesi per otto ore al giorno e fino al 31 marzo.
La città etnea, classificata in zona climatica B, è tra le ultime in Italia ad avere il via libera ai termosifoni. Una misura pensata per rispondere al clima mite dell’area, ma che spesso genera malcontento tra i cittadini, soprattutto nelle giornate più fredde di fine novembre. Molti residenti hanno già iniziato a cercare soluzioni alternative per scaldare le proprie abitazioni, come stufe elettriche e climatizzatori in modalità calore, nonostante i costi energetici ancora elevati. Le scuole, gli uffici pubblici e i condomìni si stanno organizzando per garantire il comfort termico nel rispetto dei limiti di legge.
Intanto, gli esperti raccomandano un uso consapevole del riscaldamento per evitare sprechi e tenere sotto controllo i consumi. I controlli sulle caldaie, obbligatori ogni due anni, restano un punto cruciale per la sicurezza e l’efficienza energetica. Con l’arrivo dell’autunno e la prossima accensione dei riscaldamenti, anche le famiglie catanesi tornano a fare i conti con il peso del caro bollette. Secondo un’analisi di Confedilizia sui costi di gestione domestica, negli ultimi dieci anni le spese per luce, gas e acqua sono cresciute ben oltre il tasso d’inflazione. Dal 2015 a oggi, a fronte di un’inflazione generale del 23%, l’elettricità ha registrato un aumento del 74%, il gas del 39% e l’acqua del 47,6%. Guardando ai dati più recenti, nel terzo trimestre del 2025 è proprio la fornitura idrica a segnare i rincari maggiori: +4,8% tra giugno e agosto, e +4,7% a settembre, dopo i picchi superiori al 6% registrati nei primi mesi dell’anno. Più contenuti, ma comunque significativi, gli aumenti per la raccolta dei rifiuti: +1,8% a settembre, dopo mesi di rialzi superiori al 3%. Un’inversione di tendenza arriva invece da gas e luce, che a settembre hanno fatto registrare una flessione nei prezzi: -5,6% per il gas, -5,8% per l’elettricità, dopo i rincari della scorsa primavera.
Anche l’Assium, l’associazione degli utility manager, conferma il calo dei prezzi nei mercati di riferimento. Il Psv - il punto di scambio virtuale del gas - ha toccato in media a ottobre quota 0,328 euro al metro cubo, con un calo del 24% rispetto allo stesso mese del 2024. A Catania, con i dati aggiornati a settembre, il Psv è pari a 0,373358 euro a Smc. Analogo il trend rilevato dal Gme, con un ribasso medio del 23%. Di fronte a un mercato in movimento, il consiglio è di verificare con attenzione le condizioni del proprio contratto e valutare eventuali offerte più vantaggiose.
Intanto, con l’avvicinarsi della stagione fredda, è importante rispettare le regole sull’accensione dei riscaldamenti: multe fino a tremila euro per chi non si attiene ai limiti fissati. La temperatura massima consentita per le abitazioni è di 20 gradi, con una tolleranza di 2 gradi e con un tetto anche alle ore giornaliere di utilizzo. Con l’inverno quasi alle porte, quindi i catanesi si preparano ad affrontare i mesi più freddi, tra termosifoni accesi e attenzione ai consumi.