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Roma-Catania in treno in 6 ore e 21 min «si può fare adesso». Lettera al gruppo Ferrovie e alla Regione

L'ex presidente dell'ordine degli ingegneri di Catania Luigi Bosco scrive ai vertici delle società ferroviarie e al dipartimento regionale, invitando ad adottare una soluzione che potrebbe cambiare la mobilità di migliaia di persone

Salvo Catalano

22 Ottobre 2025, 12:25

frecciarossa treno

Andare da Catania a Roma in treno in 6 ore e 21 minuti. Adesso, senza aspettare che finiscano i lavori per l'alta capacità in Sicilia e l'alta velocità in Calabria. E senza Ponte sullo Stretto. Si potrebbe fare «con costi irrilevanti e in tempi rapidissimi», riducendo di quasi quattro ore l'attuale durata del viaggio. Lo scrive in una lettera Luigi Bosco, ex presidente dell'ordine degli ingegneri di Catania ed ex assessore regionale alle Infrastrutture. Una missiva inviata ai vertici di Rete ferroviaria italiana, Trenitalia e Italferr. E al direttore generale dell'assessorato regionale alle Infrastrutture Salvatore Lizzio.

Bosco non è il primo a sollevare l'attenzione su un tema che potrebbe cambiare con poco la mobilità di centinaia di migliaia di persone. Già nel 2023 i docenti Francesco Russo, dell'università di Reggio Calabria, e Massimo Di Gangi, professore all'ateneo di Messina, avevano realizzato uno studio approfondito per dimostrare la fattibilità del progetto. Non solo sulla tratta Catania-Roma, ma anche sulla Palermo-Roma. Tuttavia in questi anni la politica regionale non ha preso nessuna iniziativa.

Attualmente un viaggio in treno da Roma a Catania dura minimo 9 ore e 53 minuti, dalla capitale a Palermo si sale a 11 ore e 38 minuti. Con gli accorgimenti descritti da Bosco, Russo e Di Gangi i tempi si ridurrebbero di oltre il 30 per cento. Arrivando a 6 ore e 21 minuti per la tratta verso il capoluogo etneo e 7 ore e 56 minuti verso Palermo. A costo zero.

«Questo risultato - scrive Bosco nella sua lettera - può essere immediatamente ottenuto facendo traghettare, in una composizione ridotta, i treni Frecciarossa attualmente utilizzati tra Roma e Reggio Calabria. La lunghezza del Frecciarossa in composizione quattro vetture è pari a 102,4 metri. La lunghezza di alcuni traghetti usati dalle Ferrovie sulla tratta Villa San Giovanni-Messina è pari a 145 metri». Insomma basterebbe usare i Frecciarossa in composizione dimezzata - non nella lunghezza classica di 200 metri, ma in quella di 102,4 metri (composizione già omologata) - per evitare la complessa e lunga operazione di smontaggio e rimontaggio del treno sul traghetto.

«L'attraversamento dello Stretto - continua Bosco - può essere pertanto effettuato in meno di un’ora; addirittura, se opportunamente ottimizzata, in 30-40 minuti. Il tempo complessivo per un viaggio Roma-Catania può ridursi pertanto alla somma dei tempi parziali: Roma-Villa San Giovanni 4h 41m, traghettamento 40 minuti, Messina-Catania 1 ora (il valore attuale di 1h 13 minuti con Intercity può essere ridotto utilizzando il Frecciarossa che può serenamente transitare sui binari siciliani) Totale 6 ore e 21 minuti. Sostanzialmente un risparmio di circa tre ore e mezza rispetto al migliore collegamento attuale».

Anzi, si potrebbe fare ancora meglio. «Con un po' di faccia tosta - spiega Bosco a La Sicilia - la politica regionale potrebbe chiedere treni dedicati esclusivamente al collegamento con la Sicilia, evitando fermate intermedie prima dello Stretto. La Sicilia ne avrebbe tutto il diritto considerati quanti collegamenti ad alta velocità vengono destinati al Centro-Nord». Questa soluzione rendere più che competitivo il viaggio in treno rispetto all'aereo. Addirittura, per località come Taormina sarebbe più conveniente in termini di tempo e di comodità prendere il treno piuttosto che l'aereo.

«Ovviamente - aggiunge l'ex assessore - questo tempo di percorrenza andrà progressivamente a ridursi fino a poco più di quattro ore con l’avanzamento dell’Alta velocità in Sicilia e in Calabria. Non è difficile rendersi conto di come questa riduzione, nell’auspicata attesa della realizzazione del ponte, potrebbe rendere possibile recarsi da Catania a Roma e rientrare in giornata.

Un progetto di cui, come detto, i tecnici parlano da anni. Eppure la politica tace. «Ho sentito il mio amico Dario Lo Bosco (presidente della società di progettazione Italferr, del gruppo ferrovie ndr) - spiega l'ingegnere Bosco - e mi ha detto che naturalmente devono essere gli organi istituzionali e fare una richiesta del genere. Per questo - conclude - ho inviato la lettera anche all'assessorato regionale».