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Etna Valley

StM, ecco i nuovi nomi dei due italiani per il Consiglio di sorveglianza. Il ministro Urso festeggia: «Obiettivo raggiunto»

Per tutto il 2025 le frizioni tra i rappresentanti italiani e quelli francesi nella holding avevano tenuto banco: per il governo nostrano, la governance era troppo spostata verso la Francia

Redazione La Sicilia

23 Ottobre 2025, 18:34

Stm

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Il primo a gioirne è il ministro dell'Industria Adolfo Urso. Perché il fatto che siano italiani i due nomi che il Consiglio di sorveglianza della StMicroelectronics porterà all'Assemblea straordinaria degli azionisti, il prossimo 18 dicembre ad Amsterdam, è segno che si vogliano ricucire le tensioni tra Italia e Francia. «Primo obiettivo raggiunto», ha detto Urso, che serve per «confermare investimenti importanti e significativi in Italia a partire dalla Etna Valley e confermare l’intenzione di effettuare ulteriori investimenti nel polo di Agrate evitando ogni forma di licenziamento». 

A controllare il 27,5 per cento di StM è una holding italo-francese, che porta lo stesso nome, e che fa riferimento ai due governi. A seguito delle dimissioni del vicepresidente Maurizio Tamagnini, avvenute lo scorso 20 marzo, e di quelle di Paolo Visca, solo pochi giorni fa, il consiglio di sorveglianza propone la nomina di due consiglieri italiani: Armando Varricchio al posto del vicepresidente e di Orio Bellezza per rimpiazzare il secondo. Il mandato di entrambi, una volta approvato dagli azionisti, scadrà nel 2028.

Il riassetto della componente italiana della linea di comando di StM sembra inserirsi, dicono gli attenti osservatori delle dinamiche industriali, nel quadro di generale distensione dei rapporti tra Italia e Francia nel colosso dei semiconduttori, simbolo di quell'Etna Valley alla zona industriale di Catania.

Nel corso del 2025, i malumori del governo italiano si erano fatti sentire: la percezione era di una governance troppo sbilanciata verso gli interessi francesi dell'azienda. Orio Bellezza in StM ci è già stato: è lo storico responsabile del settore manifatturiero della società e porta con sé «una forte esperienza in tecnologia, manufacturing, supply chain e un profilo interno all’azienda, ritenuto utile in questa fase», come riporta il magazine di settore Elettronica&Mercati.