×

L'ISTRUTTORIA

Bruxelles accusa Google: retrocessioni antispam tagliano visibilità e ricavi degli editori

L’esame della Commissione si concentra sulla “politica contro gli abusi della reputazione dei siti web”

Alfredo Zermo

13 Novembre 2025, 17:06

Bruxelles accusa Google: retrocessioni antispam tagliano visibilità e ricavi degli editori

La Commissione europea ha avviato un’istruttoria su Google per verificare il rispetto dell’obbligo, previsto dal Digital Markets Act (DMA), di garantire condizioni di accesso ai siti degli editori “eque, ragionevoli e non discriminatorie” all’interno di Google Search.

Il monitoraggio preliminare di Bruxelles ha rilevato che, in base alla sua “politica contro gli abusi della reputazione dei siti web”, il motore di ricerca retrocede nei risultati le pagine di testate e altri publisher quando ospitano contenuti di partner commerciali. Secondo l’azienda, questa politica è pensata per contrastare pratiche mirate a manipolare il posizionamento nelle ricerche.

L’esame della Commissione si concentra proprio sulla “politica contro gli abusi della reputazione dei siti web” e sulle sue modalità di applicazione agli editori, poiché essa parrebbe incidere su un modo “comune e legittimo” con cui gli operatori dell’informazione monetizzano i propri contenuti.

L’obiettivo dell’istruttoria è accertare se la retrocessione operata da Alphabet, casa madre di Google, limiti la libertà degli editori di svolgere attività economiche legittime, innovare e collaborare con fornitori terzi di contenuti.

Il sospetto di Bruxelles è che il declassamento antispam penalizzi prassi di monetizzazione consolidate nel settore. “Gli editori di notizie hanno portato pratiche commerciali di lunga data dal mondo reale al mondo digitale online: ricordiamo tutti i coupon”, ha spiegato il portavoce della Commissione, Thomas Regnier, nel briefing quotidiano con la stampa, sottolineando come questi buoni sconto esistano oggi in formato digitale, accanto ai contenuti editoriali, e restino una pratica legittima.

“Qual è la conseguenza del fatto che Alphabet applichi la sua politica antispam in modo non giustificato agli editori di notizie? I vostri contenuti vengono declassati. Questo significa perdita di entrate e di visibilità”, ha proseguito Regnier, aggiungendo che la società deve trattare i contenuti degli editori in modo non discriminatorio, equo e ragionevole, e invitandola a “cooperare durante tutto il processo”.

In questa fase iniziale, di natura meramente inquisitoria, la verifica potrà durare fino a 12 mesi. Qualora emergessero elementi di non conformità, Bruxelles potrà imporre ad Alphabet misure correttive. In caso di violazioni, le sanzioni possono arrivare fino al 10% del fatturato annuo globale (20% in caso di recidiva), con la possibilità di ordinare la cessione di attività o parti di esse, o di vietare l’acquisizione di ulteriori servizi.