Agricoltura
La domanda della pesca Igp di Leonforte supera l'offerta, per la prima volta sarà esportata anche negli Stati Uniti
Per il Consorzio di tutela del rinomato frutto, coltivato sugli alberi insacchettato, il 2025 si chiude con nuovi mercati tra cui la Germania e la Spagna e con un bilancio da record: più del 2024 quando furono raccolti 540 tonnellate di prodotto

I produttori che fanno parte del Consorzio di tutela della pesca di Leonforte
Sta crescendo il successo della pesca di Leonforte Igp sui mercati nazionali e internazionali: nel 2025 la produzione è cresciuta e la domanda ha superato l’offerta. Nel 2024 sono state 540 le tonnellate di frutti raccolti, esclusivamente dai pescheti certificati radicati a Leonforte, Agira, Assoro, Enna e Calascibetta. Tardiva, siciliana, profumata la pesca di Leonforte nel 2010 ha ottenuto il riconoscimento dell’Indicazione geografica protetta: è l’unica che cresce nel sacchetto dal 1970.
Il racconto dell’eccellenza siciliana alla stampa nazionale e internazionale di settore - dal 21 al 23 ottobre, Attività finanziata con il contributo Masaf, Direzione generale per la promozione della qualità agroalimentare, ai sensi del DM n. 0656995 del 12/12/2024 - ha consentito di offrire un’immersione esperienziale con passeggiate lungo i filari dei pescheti: tra gli alberi è stato possibile ammirare i frutti appesi e ancora protetti dalla tipica pergamena che tutela le pesche fino al giorno di raccolta. La stagionalità delle pesche di Leonforte Igp è tardiva, le prime possono essere gustate ad agosto, le ultime a novembre. Nel territorio ennese ci sono ben 150 ettari di impianti certificati, ogni albero produce 50 chilogrammi circa di pesche e ognuna frutto pesa 200/250 grammi circa. L’uso del sacchetto consente ai peschicoltori di non ricorrere a ulteriori pesticidi, proteggendo naturalmente il frutto dalla polpa gialla. La raccolta viene effettuata esclusivamente a mano.