Il progetto del comune
Segnali dallo Zen Baglio Mercadante guarda al futuro
Associazioni e istituzioni insieme per rilanciare l'edificio del diciassettesimo secolo: "Una grande occasione"
Allo Zen si è aperto uno spiraglio di futuro e partecipazione. Fino a oggi il Comune aveva solo immaginato il destino del Baglio Mercadante, il complesso del XVII secolo in fase di riqualificazione da un anno grazie ad un appalto di più di 10 milioni di fondi ex Gescal: farne un centro di quartiere, con vari servizi. Un progetto importante, ma da definire in sede istituzionale.
Proprio per questo, ieri mattina si è svolto un incontro decisivo. Attorno allo stesso tavolo si sono riunite le associazioni Lievito Onlus, Handala, Laboratorio Zen Insieme, Fondazione L’Albero della Vita e Save the Children insieme ai rappresentanti dell’amministrazione comunale: l’assessore ai Lavori Pubblici Totò Orlando, la capo area del Sociale Fernanda Ferreri, la coordinatrice dei servizi sociali della VII Circoscrizione Maria Grazia Vitale e il progettista e direttore dei lavori, l’architetto Michelangelo Calderone. Le associazioni, attive da anni nel quartiere, hanno chiesto che il futuro del Baglio non resti un progetto già confezionato, ma diventi un percorso aperto e condiviso con chi lo Zen lo vive. Da qui la proposta di avviare una coprogettazione che coinvolga abitanti, scuole, parrocchia, realtà sociali e chiunque voglia contribuire.
L’obiettivo è far nascere uno spazio realmente utile e inclusivo, capace di creare socialità, cultura, attività per tutte le età e nuove opportunità.
«Crediamo nelle potenzialità di Baglio Mercadante — spiegano le associazioni — che può diventare un luogo generatore di attività, relazioni e occasioni di crescita per tutto il quartiere». Immaginano laboratori, iniziative culturali, sport e momenti di incontro intergenerazionale. «E, come in altre periferie italiane ed europee, potrebbe diventare una possibile fonte di reddito per alcune persone dello Zen e un modo per avvicinare il centro alla periferia». Per loro, la chiave è il metodo: «La coprogettazione è fondamentale per evitare che investimenti pubblici si trasformino in occasioni mancate. Seguiremo questo percorso insieme alle persone dello Zen, monitorando ogni fase».
L’amministrazione ha accolto con favore la proposta, aprendo alla possibilità di ridefinire insieme il destino del Baglio. Il primo passo sarà l’assemblea di quartiere di giovedì 27 novembre alle 15, nel teatro della Chiesa San Filippo Neri. Professioniste della progettazione partecipata, rappresentanti comunali e il direttore dei lavori ascolteranno idee, bisogni e visioni di bambine, bambini, ragazzi, donne e uomini del territorio.