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LA MOBILITAZIONE

Sciopero generale del 3 ottobre 2025: l'Italia tra proteste, caos e divisioni politiche

Manifestazioni, blocchi e polemiche infuocate: una giornata che scuote il Paese

Alfredo Zermo

03 Ottobre 2025, 14:10

03 Ottobre 2025, 14:18

Sciopero generale del 3 ottobre 2025: l'Italia tra proteste, caos e divisioni politiche

Nel cuore delle città italiane, oggi si è consumata una giornata di forti tensioni e disagi senza precedenti. Lo sciopero generale convocato da sindacati come CGIL, USB, CUB e SGB ha paralizzato trasporti, scuole, sanità e servizi pubblici in segno di protesta contro il blocco israeliano della missione Global Sumud Flotilla diretta a Gaza. Manifestazioni anche nelle città siciliane. con una grande mobilitazione a Palermo, scontri a Catania, cortei a Messina, Siracusa, Ragusa, Agrigento, Trapani, Caltanissetta ed Enna. Una mobilitazione che ha acceso strade, porti e stazioni, portando l'Italia a un punto di rottura tra solidarietà internazionale e critiche interne.

Caos e disagi: trasporti bloccati e manifestazioni accese

Treni cancellati e ritardi da decine di minuti fino a oltre 5 ore hanno caratterizzato la giornata nelle principali stazioni come Milano Centrale, Milano Garibaldi e Milano Rogoredo. Gli orari garantiti secondo le fasce di servizio sono stati rispettati solo parzialmente, con i convogli attivi nelle fasce orarie 6:00-9:00 e 18:00-21:00, mentre i servizi di autobus, metro e tram hanno operato da inizio servizio fino alle 8:29 e dalle 17:00 alle 19:59. Le autostrade sono rimaste bloccate dalle 22:00 della sera precedente, con tangenziali congestionate in molte città. I porti di Napoli e Livorno sono stati occupati dai manifestanti, bloccando ulteriormente le attività commerciali e portuali.

Nel settore sanitario, lo sciopero ha interessato l’intera giornata, limitando però le prestazioni essenziali per garantire la sicurezza dei pazienti. Tra i vigili del fuoco sono state garantite 4 ore di servizio (9:00-13:00). Nel mondo della scuola, l’adesione è stata volontaria con molte incertezze legate alla presenza del personale docente, sospingendo le famiglie a valutare con attenzione l'invio dei figli a scuola.

Scontri e tensioni: feriti a Bologna e proteste animate

La giornata non è stata priva di episodi critici: a Bologna, durante le manifestazioni in zona stazione, una giovane donna è stata gravemente ferita da un lacrimogeno sparato dalle forze dell’ordine, con danni seri a un occhio. Altri tre manifestanti sono stati trasportati in pronto soccorso. Decine di lacrimogeni sono stati lanciati per disperdere i cortei, alimentando ulteriori tensioni tra manifestanti e polizia. Anche a Catania ci sono stati momenti di tensione.

Lo scontro politico: il governo condanna, i sindacati resistono

Il governo, con la premier Giorgia Meloni, ha fortemente criticato la mobilitazione con una battuta entrata subito nel dibattito pubblico: "Weekend lungo e rivoluzione non stanno insieme". Il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha definito lo sciopero "illegittimo" sottolineando come la Commissione di Garanzia sugli Scioperi avesse ravvisato una violazione delle norme sull’obbligo di preavviso. Salvini ha annunciato l'intenzione di chiedere sanzioni più pesanti per chi partecipa a scioperi non autorizzati, rivolgendo parole dure al segretario CGIL Maurizio Landini.

Di contro, Landini ha difeso la decisione sindacale, spiegando che in presenza di "violazioni costituzionali e pericolo per la salute e sicurezza dei lavoratori" è possibile proclamare scioperi anche senza preavviso. Le organizzazioni sindacali hanno inoltre evidenziato la necessità di esprimere solidarietà a Gaza e denunciare la crisi umanitaria in corso.

Conseguenze e riflessioni sul futuro

Lo sciopero del 3 ottobre rappresenta un momento di forte tensione non solo sociale e politica, ma anche simbolica nel panorama italiano. Da un lato, la volontà di mobilitarsi per cause internazionali legate a diritti e solidarietà; dall’altro, le difficoltà e le divisioni interne che minano la coesione sociale e la funzionalità dei servizi essenziali. Il bilancio della giornata è un’Italia divisa fra chi sostiene la protesta e chi denuncia il caos e la paralisi.

Resta da vedere come evolverà il confronto tra governo e sindacati e quali ripercussioni avrà questo sciopero sulla scena politica e sociale nel breve termine.