Indagini
Il colpo al Louvre tra l'arresto dei due ladri pronti a partire, i prelievi di 150 Dna e la Procura di Parigi infuriata per la fuga di notizie
La polizia scientifica è stata decisiva per individuare due dei componenti della banda che ha rubato i preziosi gioielli nella galleria Apollo
Il lavoro della polizia scientifica è stato decisivo per identificare i presunti autori del colpo al Louvre, secondo una fonte degli inquirenti citata da BFM TV. Subito dopo il furto, sono stati effettuati circa 150 prelievi di DNA sulla scena e inviati con urgenza ai laboratori. Nella fuga, i malviventi hanno abbandonato diversi oggetti, tra cui un casco da moto, un gilet giallo, una fiamma ossidrica e una sega circolare; alcuni erano già stati cosparsi di benzina, ma i ladri non hanno fatto in tempo ad appiccare il fuoco per distruggerli.
«Condanno decisamente la divulgazione affrettata di questo elemento da parte di persone informate, senza alcun riguardo per l’inchiesta». È la dura presa di posizione della procuratrice di Parigi, Laure Beccuau, che in una nota ha espresso forte rammarico per la diffusione della notizia del fermo di due sospetti per il furto al museo. «Questa rivelazione — fa sapere la Beccuau in un comunicato — può soltanto nuocere agli sforzi investigativi di un centinaio di inquirenti mobilitati sia nella ricerca dei gioielli rubati, sia dei malfattori. È troppo presto per fornire qualsiasi tipo di particolare». La procuratrice ha inoltre precisato che comunicherà su "elementi complementari solo al termine di questa fase di fermo" dei due sospetti.
Il ministro dell’Interno francese, Laurent Nuñez, ha invece espresso il suo plauso su X: «Invio le mie più vive congratulazioni agli inquirenti che hanno lavorato senza sosta, come avevo loro chiesto, e che hanno sempre avuto la mia completa fiducia». E ha aggiunto: «Le indagini devono proseguire nel rispetto del segreto istruttorio sotto l’autorità della giurisdizione della procura di Parigi. Avanti con la stessa determinazione, continuiamo!».
Secondo informazioni del settimanale Paris Match, l’operazione di polizia nell’ambito dell’inchiesta sul furto del Louvre, è scattata ieri sera alle 22 quando uno dei due arrestati era già all’aeroporto e stava per prendere un aereo con l’Algeria. Il complice, arrestato più tardi, era diretto invece in Mali. Questa mattina, nei locali della brigata anticrimine, l’uomo arrestato all’aeroporto è sotto interrogatorio. Si cerca di determinare il suo ruolo nel colpo, se fosse uno dei quattro che hanno direttamente portato a termine il furto di gioielli per 88 milioni di euro. Fra le varie piste seguite dagli inquirenti, anche quella di una possibile complicità di un membro della squadra di sicurezza del museo con la banda che ha effettuato il colpo. L’ipotesi è stata avanzata ieri sera dal quotidiano inglese The Telegraph, che ha citato «fonti vicine all’inchiesta».