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Brutalità

Il femminicidio di Castelnuovo del Garda: le numerose coltellate e il compagno che si è liberato del braccialetto elettronico

Una 33enne brasiliana uccisa in casa; fermato il compagno fermato che era già indagato per precedenti maltrattamenti

Redazione La Sicilia

28 Ottobre 2025, 15:39

Il femminicidio di Castelnuovo del Garda: le numerose coltellate e il compagno che si è liberato del braccialetto elettronico

Una donna brasiliana di 33 anni, Jessica Stapazzollo Custodio de Lima, è stata uccisa a coltellate nel suo appartamento di via Silvio Pellico 13, a Castelnuovo del Garda (Verona).

Il compagno, il connazionale Douglas Reis Pedroso, 41 anni, è stato fermato dai carabinieri ed è gravemente indiziato dell’omicidio. La coppia viveva insieme da circa un anno e mezzo.

A dare l’allarme sono stati alcuni amici della vittima, che da sabato non riuscivano più a contattarla e, conoscendo il contesto domestico segnato da precedenti episodi di violenza, hanno temuto il peggio. In passato la donna aveva più volte chiamato i carabinieri per denunciare maltrattamenti, salvo poi ritirare le querele. Proprio a causa del clima familiare ritenuto pericoloso, le era stato tolto l’affidamento della figlia avuta da una relazione precedente.

Quando i militari dell’Arma sono entrati nell’abitazione, il sospettato non era presente. È stato rintracciato poco dopo, anche in seguito a una telefonata da lui stesso effettuata verso la mezzanotte alla Compagnia di Peschiera del Garda, durante la quale aveva manifestato l’intenzione di togliersi la vita. Gli accertamenti conseguenti hanno portato alla scoperta del cadavere di Jessica.

Secondo quanto riferito informalmente dall’uomo, nell’auto aveva ancora il coltello che avrebbe usato per colpirla con un numero imprecisato ma comunque elevatissimo di fendenti. Nell’appartamento sono in corso i rilievi dei carabinieri del Ris; il medico legale stabilirà l’orario esatto del decesso. L’Arma di Verona diffonderà ulteriori aggiornamenti nel corso della mattinata.

Reis Pedroso risulta già sottoposto a procedimento penale per maltrattamenti aggravati e lesioni volontarie ai danni della compagna, commessi tra l’agosto dello scorso anno e l’aprile passato, quando i carabinieri di Caprino Veronese lo arrestarono in flagranza per un ulteriore episodio di violenza. In quella circostanza, secondo gli atti, l’uomo avrebbe scaraventato a terra Jessica, trascinandola per i capelli sull’asfalto, colpendola con tre pugni al volto e, ancora, ripetutamente al viso e al collo con la chiave dell’auto. A dicembre avrebbe inoltre abusato sessualmente della sorella della vittima.

All’epoca dei fatti l’indagato era gravato dal divieto di avvicinamento alla compagna a meno di 500 metri e dall’obbligo di indossare il braccialetto elettronico. Al momento del fermo non lo aveva con sé: i carabinieri stanno cercando di rintracciarlo per capire come e dove se ne sia liberato. Neppure nell’abitazione di Castelnuovo del Garda è stata trovata l’unità fissa associata al dispositivo, poi rinvenuta nascosta nel garage della casa della madre a Ponti sul Mincio, in provincia di Mantova.