L'appello
Felipe VI invoca la pace in Medio Oriente: «Tacere le armi e cogliere l’opportunità»
Il monarca spagnolo invita gli Stati arabi al riconoscimento di Israele e propone una nuova architettura di sicurezza regionale
Felipe VI
In un momento di rinnovata tensione internazionale, Re Felipe VI di Spagna ha lanciato un appello accorato a Israele e Hamas affinché dimostrino «prova di controllo» e facciano «tacere le armi», cogliendo l’opportunità di una pace duratura offerta dal recente accordo di cessate il fuoco e dal piano di pace promosso dal presidente statunitense Donald Trump.
Il messaggio è stato pronunciato durante la cena ufficiale tenutasi ieri sera a Madrid in onore del sultano dell’Oman, Haitham bin Tarik, in visita di Stato nel Paese. Nel suo discorso, il monarca ha espresso profonda preoccupazione per «la devastante tragedia umanitaria» che sta colpendo Gaza e ha condannato «le recenti violazioni del cessate il fuoco», sottolineando l’impegno della Spagna per una soluzione basata sulla coesistenza di due Stati.
«Ribadiamo il nostro appello al contenimento, al silenzio delle armi e al rispetto degli accordi», ha dichiarato Felipe VI. «Possiamo essere di fronte a questa opportunità per una pace duratura che, da decenni, è la grande aspirazione del popolo palestinese e del popolo israeliano.»
Il sovrano ha inoltre esortato i Paesi arabi che ancora non hanno riconosciuto lo Stato di Israele — tra cui l’Oman — a compiere questo passo, ritenendolo fondamentale per la stabilità regionale. Ha difeso «uno scenario nel quale uno Stato palestinese sovrano e indipendente conviva in pace e sicurezza con uno Stato di Israele, pienamente riconosciuto da tutti».
Nel suo intervento, Felipe VI ha anche evidenziato il ruolo della Spagna nel sostenere «l’unità, l’integrità territoriale e la sovranità del Libano e dell’Iraq», e ha ribadito l’importanza delle relazioni con i Paesi del Golfo, sia in ambito bilaterale che attraverso l’Unione Europea. L’obiettivo, ha spiegato, è «costruire una nuova architettura di sicurezza regionale» che includa l’Iran e contribuisca a porre fine alla guerra in Yemen.