Il comizio
Da Bari il governo si ricompatta sugli immigrati: «Presto un nuovo decreto sicurezza»
La presidente Meloni, Salvini e altri membri del governo erano in Puglia per sostenere la candidatura di Luigi Lobuono a presidente della Regione. E dal palco la premier ha parlato anche della riforma della Giustizia: «Anche a sinistra molti la voteranno»
«Stiamo lavorando a un nuovo decreto sicurezza e immigrazione». A dirlo è Matteo Salvini: il ministro delle Infrastrutture e leader della Lega era al Teatroteam di Bari dove è intervenuto, insieme agli altri leader della coalizione di centrodestra a sostegno della candidatura di Luigi Lobuono a presidente della Regione Puglia. Un'ipotesi subito confermata da Matteo Piantendosi: «Io parlo sempre con Salvini, ci stiamo lavorando. L’attività legislativa è un cantiere sempre aperto. L'applicazione pratica delle norme che abbiamo varato richiede sempre una rifinitura. Stiamo lavorando ad alcune cose che, ad esempio, possono accompagnare il lavoro degli operatori di polizia e che agevola il lavoro dei poliziotti», ha detto il ministro dell’Interno a margine della presentazione del calendario della Polizia 2026, rispondendo ai cronisti sull'annuncio del vicepremier Matteo Salvini di un nuovo decreto su sicurezza e immigrazione. E sull'ipotesi di una scriminante per gli agenti, Piantedosi ha aggiunto: «I poliziotti non hanno mai cercato immunità attraverso i loro rappresentanti sindacali. Il sentimento comune registra un diffuso senso di indignazione quando ci sono storie fortemente paradossali: un poliziotto fa il suo dovere e dopo, non solo rischia la vita, ma si ritrova colpito da inchieste e indagini».
Quella di Salvini in Puglia è stata però anche l'occasione per riprendere, con toni accesi, la tematica della migrazione: «Fuori dalle palle chi non rispetta le tradizioni», ha detto dal palco del comizio, sottolineando di riferirsi in particolare ai migranti «islamici».
Un palco condiviso anche con la premier Giorgia Meloni: «Siamo qui uniti come ci avrebbe voluto un grande pugliese che oggi ricordiamo a 90 anni dalla nascita: Pinuccio Tatarella. Un uomo del popolo, innamorato della sua terra, che sapeva unire intelligenza, passione, ironia, e sono certa che trovandoci qui insieme sorrida», ha detto la presidente del Consiglio dei ministri.
Meloni, oltre a sottolineare il fallimento della sinistra nella Regione in particolare sul tema della xylella che ha devastato gli uliveti, ha parlato della riforma della Giustizia: «Pure esponenti della sinistra voteranno, nel segreto dell’urna, a favore» della riforma della giustizia, «lo sanno che sono norme di buonsenso. Infatti, cosa dicono? 'Votate no al referendum per mandare a casa la Melonì. Ma, signori, mettetevi l'anima in pace: la Meloni, insieme al governo, arriverà alla fine della legislatura e poi chiederà agli italiani di essere giudicata sul totale del proprio lavoro». Poi sulla finanziaria: «Una manovra per ricchi? Ci vuole coraggio per dire cose del genere».
Poi la premier, dopo aver ricordato Pinuccio Tatarella, storico esponente pugliese del Movimento sociale italiano, ha concluso: «Voglio dire grazie ad Antonio, a Matteo, a Maurizio (Lupi, ndr), siamo qui. Ancora uniti, come da trent'anni a questa parte. Quella che vedete qui non è una alleanza innaturale, tenuta insieme da una colla scadente, ma una comunità di persone, di idee e di visione, orgogliose di battersi insieme -rivendica- . Alla sinistra che sperava di trovarci divisi, diciamo che ogni volta che siamo chiamati a fare la nostra parte, noi siamo abituati a farci trovare pronti».