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Il discorso

Giornata mondiale dei poveri, il Papa ai governi: «Ascoltate il grido degli ultimi»

A pranzo con 1300 fragili nell'Aula Nervi in Vaticano, Leone XIV ricorda il predecessore Francesco

Redazione La Sicilia

16 Novembre 2025, 17:25

Giornata mondiale dei poveri, il Papa ai governi: «Ascoltate il grido degli ultimi»

Papa Leone ha celebrato la Giornata mondiale dei poveri pranzando con 1300 persone che fanno fatica a mettere insieme quanto occorre per una vita dignitosa. E con loro ha voluto ricordare, e anche applaudire, Papa Francesco per questa intuizione. Fu Bergoglio a dare il via a queste Giornate e tutta la Chiesa oggi infatti ricorda la centralità dei poveri e la necessità di mettersi al loro servizio.

La mattina è cominciata con la messa nella basilica di San Pietro, troppo piccola per accogliere le migliaia di persone presenti. Con un fuoriprogramma, prima della celebrazione, Leone va in Piazza San Pietro per salutare chi è rimasto fuori e per invitarli a seguire la messa dai maxischermi. Nell’omelia il Papa si rivolge direttamente ai responsabili del mondo invitandoli ad «ascoltare il grido dei poveri». Poi Leone sottolinea quel tarlo sottile, la solitudine, che è all’origine di tutte le povertà. «Quante povertà opprimono il nostro mondo! Sono anzitutto povertà materiali, ma vi sono anche tante situazioni morali e spirituali, che spesso riguardano soprattutto i più giovani. E il dramma che in modo trasversale le attraversa tutte – ha indicato Leone – è la solitudine».

«Oggi, soprattutto gli scenari di guerra, presenti purtroppo in diverse regioni nel mondo, sembrano confermarci in uno stato di impotenza. Ma la globalizzazione dell’impotenza nasce da una menzogna – ha proseguito Leone XIV –, dal credere che questa storia è sempre andata così e non potrà cambiare. Il Vangelo, invece, ci dice che proprio negli sconvolgimenti della storia il Signore viene a salvarci. E noi, comunità cristiana, dobbiamo essere oggi, in mezzo ai poveri, segno vivo di questa salvezza».

Quindi Papa Leone ha sottolineato che «la povertà interpella i cristiani, ma interpella anche tutti coloro che nella società hanno ruoli di responsabilità. Esorto perciò i Capi degli Stati e i Responsabili delle Nazioni ad ascoltare il grido dei più poveri. Non ci potrà essere pace senza giustizia e i poveri ce lo ricordano in tanti modi, con il loro migrare come pure con il loro grido tante volte soffocato dal mito del benessere e del progresso che non tiene conto di tutti, e anzi dimentica molte creature lasciandole al loro destino».

A chiudere la giornata il pranzo nell’Aula Nervi, organizzato grazie alle realtà che tutti i giorni sono al fianco dei poveri, dai Vincenziani alla Caritas, da Sant'Egidio all’associazione francese Fratello. Quest’ultima ha organizzato il pranzo nei Giardini Vaticani e Papa Leone a sorpresa ha voluto salutare e benedire anche loro.

Servizio di Manuela Tulli (Ansa)