L'opera
Ponte sullo Stretto, la Cgil: «Il governo ritiri il progetto»
Il sindacato a livello nazionale commenta le motivazioni della Corte dei Conti sul "no" all'opera: «Confermati i nostri rilievi»
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«Le motivazioni della Corte dei Conti sono le stesse che la Cgil ha sollevato e sostenuto in questi mesi, anche nel confronto con la Commissione europea. Il progetto è con chiarezza irrimmidiabilmente illegittimo. Ora al Governo non resta che prendere responsabilmente atto della situazione e ritirarlo. Senza il rispetto delle direttive e delle leggi non si tutelano gli interessi dei lavoratori e del Paese». Così la Cgil nazionale commenta le motivazioni della sentenza della magistratura contabile sul Ponte sullo Stretto.
«Mancato rispetto delle norme sugli appalti e sulla tutela dell’ambiente, mancanza di analisi nella delibera Iropi sulla necessità di realizzare il Ponte, assenza di una giustificazione per l’aumento dei costi, mancanza dell’analisi dei piani economici. La Corte dei Conti - sostiene la Confederazione - rileva una serie lunghissima di errori e superficialità, e con il suo controllo, previsto dalla Costituzione, pone un punto fermo all’improvvisazione, alla propaganda e al rischio di sperpero di ingenti risorse».
Per la Cgil «l'Esecutivo non può che ritirare il progetto e ridestinare i 4 miliardi della legge di bilancio alle opere che realmente servono al Mezzogiorno. Proseguire lungo una strada illegittima - si legge in conclusione nella nota - significherebbe danneggiare ulteriormente lo Stato, aggravando il quadro di responsabilità politica e giuridica. Sabato 29 saremo a Messina alla manifestazione nazionale No Ponte per ribadirlo con forza».