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Piantumazione alberi

A Messina è allarme pini: radici deformano la circonvallazione, in programma la sostituzione di 495 alberi

Radici dei pini deformano la strada e mettono a rischio automobilisti: piano per sostituire gli arbusti dopo prove di stabilità, mappatura per il ripristino del verde e polemiche sugli abbattimenti

Redazione Messina

20 Novembre 2025, 07:25

Panoramica dello Stretto

Un vero e proprio percorso ad ostacoli per automobilisti e scooteristi, costretti ogni giorno ad evitare i dossi creati sull’asfalto dalle radici dei pini. Lungo diversi tratti della Circonvallazione di Messina, infatti, le radici affiorate dei Pinus pinea hanno deformato la pavimentazione al punto da rappresentare un serio rischio per la pubblica incolumità.

Un problema noto da decenni ma mai davvero risolto. Le soluzioni adottate finora si sono rivelate efficaci solo in parte: la periodica eliminazione delle radici, che nel tempo si sono sviluppate in superficie, il ripristino dell’asfalto o la realizzazione di una pavimentazione traspirante alla base degli alberi, non hanno prodotto l'effetto sperato. Senza affrontare il nodo principale: la vetustà e la natura stessa delle alberature, inadeguate per il contesto urbano.

Il comune, avvalendosi del supporto della società partecipata Messinaservizi, alla quale è stata affidata la gestione del verde pubblico, sta elaborando un piano di intervento radicale che potrebbe portare alla sostituzione dei 495 pini messi a dimora tra gli anni ’60 e ’80. Alberi considerati a fine ciclo vita, il 30% dei quali presenterebbe dei rischi. Un numero importante se si considera che in tutto il territorio comunale gli alberi di questa specie censiti sono 1318.

Un’ipotesi drastica ma supportata da verifiche tecniche. Nell’agosto del 2023 l’azienda Seacop di Torino è stata incaricata a eseguire le prove di trazione su tutte le piante finite sotto osservazione. Con l’ausilio di strumentazioni dedicate sono state simulate raffiche di vento fino a 200 km/h per valutarne la stabilità. L’indagine ha fornito un quadro preciso dello stato delle alberature, utile pure per individuare gli esemplari più a rischio dopo i alcuni cedimenti, per fortuna senza gravi conseguenze.

Il piano definitivo non è stato ancora stabilito. La presidente di Messinaservizi, Mariagrazia Interdonato, assicura che l’attenzione resta alta e che ogni decisione spetta all’amministrazione comunale. Intanto il monitoraggio sulle piante è costante. Tutti i dati raccolti finiscono all’interno della “Green Space”, la piattaforma digitale innovativa per la gestione e il monitoraggio del verde urbano. Il sindaco, Federico Basile, a marzo, aveva annunciato la disponibilità di 4 milioni di euro in bilancio per la stesura di un piano quinquennale. L’obiettivo è coinvolgere anche la Soprintendenza e la Forestale.

Accanto all’ipotesi degli abbattimenti, la mappatura georeferenziata realizzata da Messinaservizi ha individuato 135 “poste vuote”: spazi privi di alberi che saranno inseriti in un progetto di ripristino e rinfoltimento, per restituire continuità e sicurezza al patrimonio verde cittadino. Su questo fronte si attendono novità per un'altra zona di Messina: il viale Giostra. Durante i lavori di realizzazione del nuovo parcheggio d’interscambio Sant’Orsola, sorto nella carreggiata centrale dell’arteria tra le vie Garibaldi e Regina Elena, sono stati abbattuti diversi esemplari di platani perché classificati a rischio schianto. 22 piante sulle 57 originariamente presenti lungo lo spartitraffico sono state abbattute, con non poche polemiche ed una levata di scudi da parte di associazioni ambientaliste.

Dalla perizia effettuata da Messinaservizi solo 2 alberi erano stati giudicati “a pericolosità estrema”. Gli altri 20 erano stati classificati con una “propensione al cedimento”. Ma la scelta, alla fine, è stata quella di eliminarli. Al loro posto adesso saranno messi a dimora altri esemplari di platani. Ad eseguire l’intervento di ripristino sarà sempre la società partecipata di Palazzo Zanca.

Fortunato Marino